Per il solo 2024 nella dichiarazione dei redditi per l’anno di imposta 2023 è possibile esercitare l’opzione per la flat tax incrementale al 15%. Ecco come indicarla nella dichiarazione.
Come indicare l’opzione per la flat tax incrementale nella dichiarazione dei redditi 2024?
Sono state pubblicate le bozze e le istruzioni relative alla dichiarazione dei redditi 2024 con il modello 730/2024 e modello Redditi Persone Fisiche. Tra le principali novità che riguardano l’anno di imposta 2023 vi è l’introduzione, per il solo 2023, della flat tax incrementale. Si tratta della tassazione ad aliquota fissa per i maggiori redditi prodotti nel 2023.
Il contribuente può scegliere se optare per la tassazione con aliquote Irpef ordinarie oppure scegliere la flat tax incrementale, vediamo quindi all’interno della dichiarazione dei redditi come si può esercitare l’opzione per la flat tax incrementale.
Come funziona la flat tax incrementale?
La flat tax incrementale è stata introdotta dall’articolo 1, commi da 55 a 57, legge n. 197 del 2022 (legge di Bilancio per il 2023). L’opzione può essere esercitata da contribuenti esercenti attività d’impresa, arti e professioni, che non hanno aderito a un regime di vantaggio o regime forfettario (questi soggetti già applicano la flat tax sui ricavi).
La tassazione piatta prevede l’applicazione di un’aliquota al 15% su una base imponibile determinata dalla differenza tra la quota di reddito d’impresa e di lavoro autonomo del periodo di imposta 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato tra quelli dichiarati nel triennio precedente. La base imponibile comunque non può superare i 40.000 euro.
Vediamo ora dal punto di vista pratico, all’interno della dichiarazione dei redditi come inserire la flat tax incrementale.
La flat tax incrementale nella dichiarazione dei redditi 2024
Nel modello Redditi 2024 la flat tax incrementale deve essere esposta nel quadro LM.
All’interno di questo, nel rigo LM12 devono essere inseriti i redditi prodotti nel 2020, 2021 e 2022. In questo modo è possibile esporre il ragguaglio tra gli anni e quindi determinare quale anno di imposta avere come punto di riferimento per il calcolo della base imponibile.
Nel rigo LM13 deve essere indicato, nella colonna 1, il totale di ricavi e compensi percepiti nel 2023. Nel caso in cui si tratti di impresa familiare nella colonna 1 deve essere indicato il totale di ricavi e compensi generato dalla stessa, mentre nella colonna 2 la percentuale spettante a colui che presenta al dichiarazione.
Il rigo LM14 contiene invece l’indicazione dell’incremento reddituale lordo, pari alla differenza tra il reddito 2023 e il maggior reddito prodotto tra gli anni di riferimento. Nella colonna 2 dello stesso rigo LM14 deve, invece, essere indicato il reddito che effettivamente può beneficiare della flat tax incrementale (considerando ad esempio la quota per l’impresa familiare e avendo come punto di riferimento il limite dei 40.000 euro).
Una volta determinata la base imponibile che può essere sottoposta a tassazione con flat tax incrementale, questa non va a incidere sulle esposizioni al rispettivo quadro reddituale (RF, RG, RE), ma viene sottratta direttamente al reddito complessivo esposto nel quadro RN1, colonna 5.
La flat tax incrementale si applica nel 2024?
Ricordiamo che la flat tax incrementale non è una misura strutturale e che non è stata confermata nella legge di Bilancio per il 2024 o in uno dei decreti fiscali finora adottati.
Per l’anno di imposta 2024 non si potranno ottenere i benefici previsti dalla tassa piatta, sarà invece possibile aderire al concordato preventivo biennale che consente di sapere in anticipo quante tasse si pagano per due anni.
Per il 2024, inoltre entrano in vigore le nuove aliquote Irpef con il primo scaglione con aliquota al 23% ampliato fino a 28.000 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
