Luciano Floridi nel contesto dell’AI Week 2022 spiega la sua visione sull’integrazione dell’AI nella nostra vita, i rischi e le opportunità che porta con sé
L’intelligenza artificiale è uno dei settori che oggi sta attirando su di sé più attenzione. Ne ha parlato nel corso dell’AI Week il professor Luciano Floridi, docente di filosofia ed etica dell’informazione presso l’Università di Oxford, il quale si è soffermato su alcuni aspetti centrali che necessitano di alcune riflessioni.
Il mondo, ha detto Floridi, sta cambiando velocemente, e così l’intelligenza artificiale. Sebbene questa ci sia stata presentata come una tecnologia che risolve ogni problema, è necessario capire che non è così, poiché questa porta con sé anche dei rischi e dei problemi, che vanno monitorati e risolti.
“La domanda che dobbiamo porci dunque non è se l’intelligenza è pronta per il mondo, quanto più se il mondo è pronta per lei”. Nello spiegare questa espressione, Floridi ha portato l’esempio delle automobili elettriche, affermando che nonostante queste siano ampiamente circolanti, necessitano di un ambiente ben preciso per poter circolare in sicurezza, altrimenti rischiano, come tra le altre cose è successo, di costituire un pericolo per le persone.
Successivamente il docente si è soffermato su una narrativa secondo cui l’intelligenza artificiale, secondo alcuni giornali, priverebbe le persone del loro lavoro. In questo frangente Floridi ha puntualizzato che questa non toglierebbe affatto il lavoro alle persone, poiché il giudizio umano è imprescindibile per fare un lavoro come si deve, bensì eliminerebbe alcune delle mansioni di cui un lavoro si compone.
Un esempio di quanto sia sbagliata questa narrativa è costituita secondo Floridi dalla Associazione Camionisti Americani, che non riesce a riempire le posizioni lavorative inevase a causa proprio della diffusione di questa narrazione.
Contrariamente, ha affermato che, com’è evidente per molti, l’intelligenza artificiale sta creando moltissime opportunità di lavoro e di business per le aziende, creando lavoro invece di eliminarlo. Naturalmente, ha concluso, con i tempi che cambiano è necessario un reskilling per alcune professioni per riuscire a integrare nel mondo l’AI, questa rappresenta forse una delle sfide più pressanti.
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