Focus sull’inflazione statunitense e sui dati sulle vendite al dettaglio, mentre si avvicina la riunione del FOMC di marzo. Come reagiranno i mercati?
Nella settimana dal 13 al 17 marzo 2023 si prevedono dei movimenti interessanti sui mercati finanziari: oltre alla pubblicazione dei dati sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio statunitensi, i trader sono chiamati a prestare attenzione anche alla riunione della BCE, con relativo annuncio dei tassi di interesse. Gli analisti prevedono un altro aumento del tasso di 50 punti base.
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Focus su inflazione e vendite al dettaglio USA
Questa settimana verranno rilasciati due dati importanti degli Stati Uniti. Il primo, e quello che avrà più impatto sulla decisione della Fed, sarà pubblicato martedì alle 14:30 e sarà il report CPI (indice dei prezzi al consumo) di febbraio. Il secondo sarà il rapporto sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti per febbraio, previsto per mercoledì alle 14:30. Gli economisti prevedono un rallentamento dell’inflazione negli Stati Uniti, mentre le vendite al dettaglio dovrebbero mostrarsi più o meno invariate mese su mese. La coppia USD/JPY è salita venerdì dopo che la Banca del Giappone non ha modificato i tassi o l’obiettivo di rendimento e i dati statunitensi di questa settimana offriranno un’altra possibilità interessante sul cross valutario.
Quale impatto sull’oro?
È probabile che i dati statunitensi previsti per questa settimana, in particolare il rapporto CPI, abbiano un impatto sulle aspettative di mercato sui verbali del FOMC. Ciò potrebbe far muovere l’USD, ma anche impattare sui metalli preziosi. Il dato sull’inflazione migliore delle attese potrebbe portare aumentare le probabilità di un ulteriore aumento dei tassi, una notizia negativa per l’oro. Il prezzo dell’oro è salito la scorsa settimana grazie ad un rinnovato interesse verso i beni rifugio a seguito dei problemi di SVB, il che ha permesso alla materia prima di rimbalzare dall’area $ 1.800-1.810. Tuttavia, un rapporto sull’IPC inaspettatamente alto potrebbe invertire tali movimenti.
DAX
I dati statunitensi in programma questa settimana possono impattare sulle aspettative circa la riunione della Fed della prossima settimana. Gli operatori europei, dal canto loro, avranno a che fare con la decisione della BCE questo giovedì, alle 14:15. Un aumento dei tassi di interesse di 50 punti base, al 3,00% (tasso sui depositi), è quasi completamente scontato dai mercati. La vera domanda è cosa verrà dopo. Goldman Sachs e Deutsche Bank prevedono ci saranno altri tre aumenti dei tassi di un quarto di punto con un tasso terminale del 3,75% a luglio, mentre Morgan Stanley e Barclays prevedono un picco al 4%. Eventuali accenni a tassi ancora più elevati potrebbero esercitare pressioni sugli indici europei, come il Dax.
Panico tra le banche di Wall Street
Le azioni di First Republic sono scese di oltre il 30% venerdì, sebbene siano rimbalzate di quasi il 20% rispetto ai minimi della sessione. Si sono ritrovate ai livelli osservati l’ultima volta nell’autunno del 2016 e gli investitori sono preoccupati per la stabilità dei depositi bancari in un contesto di tassi di interesse in aumento. First Republic serve principalmente imprenditori e clienti facoltosi, che, secondo il Wall Street Journal, stanno iniziando a prelevare i propri depositi dai conti bancari alla ricerca di tassi di interesse più elevati sui buoni del Tesoro e altri prodotti che garantiscono un reddito fisso. Nel frattempo, i depositi sono aumentati del 13% nel 2022 rispetto all’anno precedente, ma l’istituto di credito ha dovuto pagarne di più, il che alla fine ha ridotto il suo tasso di rendimento.
Con la prospettiva di un potenziamento dell’esodo di clienti, che potrebbero essere ulteriormente spaventati dalle continue notizie media, le azioni della banca sono scambiate ai minimi storici e, di conseguenza, il rischio di deflussi di clienti dalle banche non riguarda solo First Republic, ma soprattutto le banche più piccole.
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