Un mercato frenetico stamani sui rumors circa il cambio di governatore della Bank of Japan.
Il suo nome è Kazuo Ueda, economista ed ex membro del board della Bank of Japan, il nuovo governatore della Bank of Japan. Questo il rumor principale che ha mosso di parecchio il cambio UsdJpy generando un vero e proprio aumento di volatilità su tutti i mercati, azionario compreso.
Già dalle 8 di questa mattina abbiamo visto una fortissima accelerazione del cambio UsdJpy al ribasso per poi vedere un movimento opposto che ha rimangiato gran parte della discesa di oltre 100 pips dai livelli visti durante la nottata. In pratica un vero e proprio movimento di squeeze che non cambia la dinamica di base del mercato che si vede essere comunque fortemente venduto sui massimi.
Per quanto riguarda gli altri cambi abbiamo visto delle accelerazioni al ribasso di EurUsd e GbpUsd mentre sul mercato azionario la tensione è ancora alta, specie sul Nasdaq che dopo aver testato i minimi di ieri, ha affondato il colpo andando a fare nuovi minimi. Il grande interrogativo per oggi riguarda la possibilità di vedere delle inversioni su tutti i mercati visto che ci troviamo di nuovo su livelli sensibili su base settimanale. Come la scorsa settimana, la giornata di venerdì risulta essere assolutamente cruciale per le chiusure su base settimanale.
Vento nuovo dal Giappone
La «cash machine» giapponese cambierebbe il suo governatore a breve e il suo nome è Kazuo Ueda, economista già membro del board della Bank of Japan fino al 2005. Il suo nome sostituisce l’illustre Kuroda che è promotore della politica monetaria a tassi bassi incentrata sul controllo della curva dei rendimenti (YCC) e di fatto il timore della fine di questa politica risiede proprio nel cambio del governatore.
Avevamo già detto come il Giappone potrebbe essere una vera e propria “bomba a orologeria” in quanto un cambio drastico della politica espansiva volta al controllo del debito potrebbe portare dei seri problemi finanziari ed economici all’economia giapponese che si muove su archi di tempo molto lunghi.
Consideriamo il fatto che, a differenza delle economie occidentali, il Giappone presenta una struttura di partenza deflazionistica, ossia le mosse di politica monetaria degli ultimi 30 anni si sono incentrate proprio sull’uscire dalla deflazione, pertanto abbiamo visto solamente interventi volti all’aumento dell’inflazione con emissione massiva di liquidità con l’acquisto titoli come collateral della stessa, mossa poi ripresa dalle altre banche centrali occidentali nei casi dei vari quantitative easings visti negli ultimi anni.
Insomma, in Giappone i nodi potrebbero venire al pettine e Ueda dovrà fare una scelta molto importante per il futuro finanziario del Giappone, ossia adeguarsi alla struttura globale dell’inflazione (che in Giappone sta salendo) aumentando il costo del denaro e costringendo il Giappone a una recessione praticamente certa, oppure proseguire questo sentiero di allentamento monetario con una conseguente dilazione del problema nel lungo periodo, cosa che costringe il Giappone a un futuro ancora più incerto però nel lungo periodo. Insomma, un passaggio di testimone scomodo che il mercato valutario dovrà cercare di valutare bene in quanto è proprio sullo Yen che ci si potrebbe sfogare.
I mercati oggi
Occhi puntati sul Giappone, di conseguenza su UsdJpy. Fortissime le vendite a partire da inizio settimana sul cambio, vendite che sono proseguite in mattinata e che potrebbero proseguire anche nella giornata visto che lo spunto rialzista visto all’annuncio del nome di Ueda non è riuscito al momento nella sua prosecuzione. Probabile vedere un UsdJpy ritestare al ribasso i 130.
EurUsd e GbpUsd non vedono l’ora di salire e tentare una chiusura che possa trovare altra liquidità sui massimi nel corso della prossima settimana. Il ritorno di EurUsd verso 1,08 sarebbe ottimale anche se ci troviamo ancora a ridosso di area 1,07. GbpUsd potrebbe ritornare ad 1,22 anche se ci troviamo ancora a una figura di distanza da quei livelli.
Come mai ipotizzare dei movimenti così importanti? Il mercato azionario si trova in un vero e proprio bivio, ossia crollare definitivamente oppure tentare un rimbalzo che farebbe proseguire di fatto un trend che potrebbe caratterizzare tutta questa prima parte del 2023. L’Europa cede i massimi ma si sta poggiano su livelli interessanti, come area 15250 per Dax e il caso vuole che anche il Nasdaq si trovi in un’area di possibile rimbalzo di brevissimo. L’apertura del cash Usa sarà cruciale e pertanto potremmo vedere movimenti interessanti proprio durante l’apertura dei mercati americani.
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