Con il nuovo contratto delle Forze Armate arriva l’indennità notturna per attività addestrativa e operativa (per la Marina) e quella per servizi armati e non (che interessa perlopiù l’Esercito).
Sta per concludersi la trattativa che porterà alla firma sul rinnovo di contratto per il personale delle Forze Armate, tanto a ordinamento civile (Carabinieri e Guardia di Finanza) quanto militare (Esercito, Marina e Aeronautica).
L’accordo è quasi fatto, manca ancora qualche passaggio ma la firma dovrebbe arrivare prima delle feste. Ci sono dei nodi da sciogliere, ma tra le conferme figura il riconoscimento di nuove indennità, in particolare quelle previste dall’articolo 11 e 12 dell’ultima bozza di accordo.
Nel primo caso si tratta di un’indennità riservata al solo personale della Marina militare, mentre nel secondo riguarda anche quello impiegato in Esercito italiano e Aeronautica militare. Due compensi importanti in quanto intervengono sul salario accessorio andando così a incrementare l’aumento complessivamente previsto dal rinnovo di contratto.
Tanto che le Associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, i “sindacati” delle Forze Armate per intenderci, già esultano per quella che è un’importante vittoria, raggiunta alla prima contrattazione a cui hanno preso parte.
Cos’è l’indennità notturna per attività addestrativa e operativa
Andiamo con ordine e partiamo dall’articolo 11 della bozza del nuovo contratto delle Forze Armate (in vigore nel triennio 2022-2024), con il quale viene disciplinata, a decorrere dal 31 dicembre 2024 e a valere dall’1 gennaio 2025, l’indennità notturna per attività addestrativa e operativa.
Ne ha diritto il personale della Marina, compreso quello delle Capitanerie di porto, imbarcato su unità appartenenti al naviglio militare e impiegato in attività addestrativa od operativa ai sensi dell’articolo 9, comma 6 e successivi del decreto del Presidente della Repubblica, n. 163, del 13 giugno 2002.
La fascia oraria che dà diritto all’indennità, del valore di 12 euro lordi per ogni turno, è quella che va dalle 22:00 alle 06:00 del mattino successivo, come risultante dai piani di operazione o dagli ordini di servizio. Più nel dettaglio serve che almeno 4 ore di servizio risultino svolte nella suddetta fascia.
Spetta per un massimo di 10 turni notturni al mese, quindi garantisce un aumento fino a 120 euro, è cumulabile con il compenso forfetario di impiego ma non viene maturato in caso di ore eventualmente trascorse in recupero psicofisico.
Per capire dell’importanza di una tale indennità abbiamo contattato una di quelle Associazioni che tanto si sono battute per la sua introduzione: SIM Marina, facente parte della Rete sindacale militare. A tal proposito, SIM Marina ritiene che questa indennità, in special modo nell’attuale scenario, sia un minimale segno di attenzione verso quegli uomini e quelle donne che per mesi e mesi in mare, con grande sacrificio, sono lontani dai propri affetti per il bene e al servizio del Paese. Purtroppo l’attuale fase ha fatto sì che sul tavolo ci siano fondi limitati rispetto alle notevoli necessità e ai bisogni dei Militari della Marina. Questa novità però va nel senso giusto ed è possibile “grazie alla presenza di una organizzazione sindacale rappresentativa come SIM Marina che ha portato nei più alti consessi la voce (lontana) dei nostri marinai”.
Cos’è l’indennità notturna servizi armati e non
Sempre a decorrere dal 31 dicembre 2024, e a valere dall’1 gennaio 2025, ecco invece l’indennità notturna servizi armati e non, novità che pur riguardando tutte e tre le Forze Armate interessa maggiormente il personale dell’Esercito Italiano.
Anche questa spetta in caso di servizi, armati e non, svolti per almeno 4 ore continuative nella fascia oraria che va dalle 22:00 alle 06:00 del mattino successivo. L’importo è di 18 euro ed è cumulabile con il compenso forfetario di guardia (che nel frattempo aumenta di 3 euro) ma non con la remunerazione per lavoro straordinario.
Considerando quindi che ogni qual volta che spetta il compenso forfetario di guardia si ha diritto anche a questa nuova indennità, il personale che svolge questa tipologia di servizi avrà diritto, rispetto al 2024, a un aumento complessivo di 21 euro lordi.
A differenza dell’indennità riservata alla Marina, in questo caso non ci sono limiti per la percezione nel corso del mese.
Una prima vittoria, ma non ancora sufficiente come spiegato da ASPMI Esercito (sempre facente parte della Rete sindacale) che si è tanto battuta per l’introduzione di questa nuova indennità. Pur accogliendo con favore questa novità, ritenendola un primo passo verso il riconoscimento concreto del lavoro e dei sacrifici dei militari, assicura che continuerà a battersi affinché il compenso forfetario di guarda venga superato e sostituito con un’unica indennità che valorizzi in modo adeguato il servizio svolto dal personale. Su questo punto, continuerà a esercitare pressione affinché il governo Meloni mantenga l’impegno preso per la prossima contrattazione, “lavorando a una riforma strutturale che garantisca maggiore equità e riconoscimento per tutti i militari”.
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