Si possono lasciare da soli i genitori anziani? Ecco cosa prevede la legge, quando è un reato e che cosa si rischia.
È facile che i genitori anziani abbiano bisogno di un po’ di aiuto da parte dei figli, chi anche per le faccende quotidiane, chi soltanto per i compiti più difficoltosi. In ogni caso può essere complicato per i figli gestire l’organizzazione familiare, specie se abitano lontano o hanno bisogno di trasferirsi.
In effetti, potrebbe configurarsi una responsabilità penale nel lasciare i genitori anziani da soli, sempre che siano effettivamente incapaci a badare a se stessi e che non si provveda alle loro esigenze diversamente. Vediamo quindi cosa stabilisce la legge.
I genitori anziani possono essere lasciati soli?
I genitori anziani non sono necessariamente impossibilitati a provvedere alle proprie esigenze, magari riescono a svolgere le incombenze quotidiane personalmente oppure possono pagare delle figure che se ne occupino per loro. Non si può quindi stabilire a priori se i figli possano lasciarli da soli o meno, ma è necessario prima capire se possano anche da soli provvedere ai loro bisogni e restare in sicurezza.
La legge è molto chiara sul punto, definendo il reato di abbandono di incapace che si configura, per l’appunto, soltanto in caso di incapacità. Per quanto, tuttavia, vi sia una ben precisa definizione giuridica è anche corretto affermare che il criterio è assolutamente intuitivo. I figli, se hanno rapporti affettivi stabili con i genitori, sono in grado di capire se i genitori possano stare da soli oppure no. Molto spesso, nel caso dei genitori anziani la valutazione personale e non tecnica è seguita anche dal principio di legge sulla loro incapacità.
Facciamo qualche esempio. Il papà di Tizio è vedovo e vive da solo, ha un’età avanzata e problemi di mobilità, tanto da non riuscire a provvedere da solo ai bisogni primari, anche prepararsi da mangiare o andare al bagno. È evidente Tizio, ammesso che conosca e frequenti il padre, possa da solo desumere che non può lasciarlo da solo. Deve stare con lui o provvedere affinché riceva un aiuto esterno.
Al contrario, poniamo l’ipotesi in cui ci sia la medesima situazione descritta ma con la presenza della madre, convivente con il padre e in buona salute. Probabilmente, Tizio si sentirà più tranquillo ad allontanarsi da casa sapendo che ci sarà sua madre a prendersi cura del marito. Tizio farebbe in entrambi i casi una valutazione corretta, perché l’incapacità non è automatica dopo una certa età, ma dipende dalla condizione psicofisica del soggetto in particolare.
Anziani e incapacità, il reato di abbandono
L’età avanzata non corrisponde necessariamente a uno stato di incapacità, nemmeno in presenza di condizioni patologiche, siano più o meno lievi. Un genitore di 70 potrebbe risultare incapace, mentre il coniuge di 90 essere del tutto autosufficiente.
L’incapacità a cui si fa riferimento non è l’incapacità in senso stretto che viene determinata dal giudice, ma è una forma di incapacità naturale che si configura quando il soggetto non è in grado di provvedere ai propri interessi e necessità, eventualmente anche per condizioni transitorie. Per esempio, i minori sono incapaci naturali fino ai 18 anni, così come lo stato d’ebrezza porta a un’incapacità naturale momentanea.
Per capire se i genitori anziani sono incapaci, dunque, non è sufficiente valutarne l’età ma è importante prendere in considerazione le possibilità fisiche e cognitive di cui dispongono per tutelare la propria incolumità.
Per esempio, le frequenti perdite di memoria rappresentano un problema non indifferente che possono mettere in pericolo il genitore. Non bisogna però pensare che lo stato cognitivo possa compensare i problemi di mobilità, poiché se l’anziano non riesce a scappare da potenziali pericoli o andare in bagno da solo è comunque in stato di incapacità.
Chi si trova in uno stato di incapacità non può essere lasciato solo senza assistenza, infatti i figli hanno un obbligo di custodia. Altrimenti, si configura il reato di abbandono di incapace. Quest’ultimo è punito dall’articolo 591 del Codice penale con la reclusione da 6 mesi a 5 anni, ma la pena è aumentata se il fatto è commesso dal figlio e vi sono ulteriori gravanti se l’incapace si procura lesioni o addirittura perisce.
Bisogna quindi essere molto attenti, anche perché questo reato considera molto ampiamente la nozione di abbandono, considerando come tale anche lasciare il soggetto incapace con qualcuno che non è in grado di prendersene cura, non prestargli l’assistenza necessaria o omettere il soccorso.
Il reato non si configura quando i figli non sono a conoscenza delle condizioni dei genitori oppure quando si assicurano di aver messo i genitori in stato di sicurezza, ad esempio provvedendo preventivamente alle loro necessità e tenendoli sotto vigilanza per ogni evenienza. Naturalmente, i figli non sono obbligati a prendersi cura personalmente dei genitori, purché provvedano alla loro sicurezza e ai loro bisogni.
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