In un’intervista rilasciata a CNBC, Brian Gilvary, CFO di British Petroleum, ha dichiarato che nel 2020 la domanda di petrolio sarà probabilmente negativa
In un’intervista alla trasmissione “Squawk Box Europe” di CNBC, Brian Gilvary, CFO di British Petroleum, ha annunciato che la domanda di petrolio nel corso del 2020 potrebbe essere negativa.
In sostanza, la richiesta di oro nero non rallenterà la sua crescita rispetto al precedente anno (cosa piuttosto comune), ma subirà una vera e propria contrazione.
“Abbiamo avuto uno shock della domanda e un ammontare significativo di petrolio in arrivo ad aprile, quindi la direzione dei prezzi può andare solo in una direzione, ed è verso il basso”, ha detto il manager.
I fattori che pesano sul prezzo del petrolio
A frenare le quotazioni del petrolio nelle ultime settimane è stato principalmente un insieme di due fattori: il primo legato ai timori sul lato della domanda, che sarà certamente penalizzata dalle misure messe in atto dalle varie istituzioni per combattere il Covid-19.
L’altro problema che affonda l’oro nero riguarda le tensioni tra l’Arabia Saudita e la Russia. Nel meeting dell’OPEC+ a Vienna infatti, i Paesi produttori non si sono accordati per stabilire l’ammontare dei tagli alla produzione (la Russia si è dimostrata fortemente contraria).
Per questo motivo, Rihad ha incrementato la produzione, tagliando contestualmente i prezzi della materia prima e preparandosi ad offrire petrolio a forte sconto il prossimo aprile.
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