Google: il cloud è in perdita

Nella giornata di ieri Alphabet ha pubblicato i suoi conti relativi all’ultimo trimestre del 2020, che hanno messo in evidenza utili balzati a quota 15,2 miliardi di dollari e un fatturato a 56,8 miliardi di dollari.

Numeri che hanno fatto sì che si parlasse, a ragione, di trimestrale da record, ma che a uno sguardo più approfondito mostrano però alcune debolezze della divisione cloud.

Contrariamente al diretto concorrente Amazon Web Services - che rappresenta la maggior fetta dei guadagni del colosso di Bezos con quasi il 60% dei ricavi in arrivo al momento da lì - Google Cloud ha registrato una perdita operativa di 1,2 miliardi di dollari nell’ultimo trimestre del 2020.

Si tratta di una flessione del 4% rispetto all’anno precedente, con una cifra complessiva di 5,6 miliardi di dollari persa per l’intero anno.

Google: il cloud è in perdita

L’attività complessiva della compagnia si mostra in crescita del 43% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Le entrate maggiori arrivano dalla pubblicità, ma la divisione aziendale dedicata al cloud, che ha dimostrato di essere un enorme fonte di profitto per la rivale Amazon, non mostra affatto gli stessi ritmi.

Una «lentezza» da attribuire anche agli investimenti che il chief financial officer di Google Ruth Porat definisce “aggressivi” nel settore:

“Ovviamente abbiamo investito in modo aggressivo data la sostanziale opportunità di mercato che vediamo di fronte a noi. Il successo che Google Cloud sta avendo con le grandi imprese è innegabile, e sono molti i colossi che hanno firmato importanti contratti di impegno a lungo termine.”

Proprio all’inizio di questa settimana, la società ha annunciato una partnership di 6 anni con Ford, che rende di fatto Google il primo fornitore della casa automobilistica per l’archiviazione dei dati in cloud.