Willow è il chip quantistico lanciato da Google che può rivoluzionare l’informatica: perché questa scoperta è considerata così importante?
Google sfida il mondo della tecnologia con il suo Willow, il nuovo chip quantistico che promette di rivoluzionare il settore dell’informatica.
Le azioni di Alphabet sono balzate di circa il 5% martedì 10 dicembre, spinte dall’entusiasmo nei confronti di questa significativa novità che, secondo l’azienda, ha contribuito a superare una sfida fondamentale nel campo dell’informatica quantistica.
Willow ha lasciato a bocca aperta persino il CEO di Tesla Elon Musk visto che è in grado di completare in cinque minuti un calcolo complesso. Un supercomputer più potente impiegherebbe 10 settilioni di anni, ovvero oltre l’età stimata dell’universo per elaborare la stessa operazione, ha dichiarato Hartmut Neven, fondatore e responsabile di Google Quantum AI.
Le aziende tecnologiche più importanti al mondo stanno puntando sull’informatica quantistica, nella speranza di sviluppare sistemi in grado di funzionare a velocità molto superiori a quelle dei tradizionali computer basati sul silicio.
Google, infatti, non è l’unico colosso tech che lavora sul calcolo quantistico. Nvidia, Microsoft e IBM stanno cercando di elaborare sistemi sempre più all’avanguardia. Il futuro sarà segnato da queste scoperte.
Cos’è Willow e perché il chip quantistico di Google ha sorpreso il mondo
Il nuovo chip targato Google, chiamato Willow, ha “105 qubit”, i mattoni dei computer quantistici. I qubit sono veloci ma soggetti a errori, perché possono essere scossi anche da qualcosa di piccolissimo come una particella subatomica.
Man mano che più qubit vengono impacchettati in un chip, gli errori possono sommarsi fino a rendere il chip meno performante di uno destinato a un computer convenzionale. Per questo, sin dagli anni ’90, gli scienziati hanno lavorato sulla correzione degli errori quantistici. In sintesi, più qubit vengono utilizzati nel calcolo quantistico, più errori si verificano in genere.
La svolta di Google è proprio qui: la rivoluzionaria novità consiste nel fatto di aver trovato un modo per concatenare i qubit nel chip Willow e ottenere una diminuzione dei tassi di errore all’aumentare del numero di qubit, con la possibilità di correggere gli errori in tempo reale.
Proprio per queste caratteristiche, “la scoperta è uno dei momenti salienti dell’ultimo decennio”, secondo Javad Shabani, professore di fisica e direttore del Center for Quantum Information Physics presso la New York University, e potrebbe significare che i computer quantistici sono un passo più vicini a diventare più utili per scopi pratici.
Non a caso, il CEO di Google Sundar Pichai ha scritto su X: “Consideriamo Willow un passo importante nel nostro percorso per costruire un computer quantistico utile con applicazioni pratiche in settori quali la scoperta di farmaci, l’energia da fusione, la progettazione di batterie e molto altro”.
Ci sono grandi aspettative su Willow, anche se per ora il test che Google ha eseguito sul suo chip rivoluzionario è soltanto un “benchmark” pensato per mostrare la capacità del chip quantistico rispetto ad altri sistemi, inclusi i migliori supercomputer esistenti.
Willow e le aspettative future secondo gli esperti
La strada per un futuro di applicazioni informatiche davvero all’avanguardia è stata tracciata grazie a questa novità. “Sebbene (non ci siano) usi correnti, (Willow) avrà importanti implicazioni nella scienza, nella medicina e nella finanza. Willow riduce gli errori in modo esponenziale e potrebbe portare a importanti innovazioni e scoperte in tutti i settori”, ha affermato Thomas Hayes, presidente e membro dirigente di Great Hill Capital.
Tirthak Patel, professore associato di informatica alla Rice University, ha usato un tono ancora più entusiasta: Willow è un trampolino di lancio verso un progresso maggiore nell’informatica quantistica. “Le scoperte di lunedì hanno confermato che supera i supercomputer in alcuni casi e farà molto per convincere gli scettici che l’informatica quantistica può contribuire a migliorare la vita umana”, ha sottolineato.
Anche se potrebbero volerci ancora diversi anni, l’informatica quantistica avanzata potrebbe essere utilizzata per simulare con precisione minuscoli sistemi quantistici, come le reazioni chimiche, che potrebbero aiutare a scoprire nuovi farmaci o risolvere problemi di meccanica quantistica per costruire nuovi tipi di materiali o catalizzatori migliori per le reazioni, secondo Hazzard, professore di fisica e astronomia alla Rice University e fondatore della Rice Quantum Initiative
Forse prima, la capacità di calcolo avanzata dei chip quantistici potrebbe contribuire a migliorare le previsioni meteorologiche o a semplificare l’efficienza della catena di approvvigionamento, il tutto consumando potenzialmente meno energia rispetto ai supercomputer esistenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA