Viaggio a Mosca in vista per Matteo Salvini: il leader della Lega vuole andare in Russia per incontrare i ministri di Putin. Ma non ha avvisato Draghi, Mattarella né la Farnesina del suo viaggio.
Matteo Salvini è pronto a partire per la Russia. Il leader della Lega potrebbe andare presto a Mosca con l’idea di convincere il Cremlino per il cessate il fuoco in Ucraina. Si ipotizza anche una tappa a Istanbul. Il visto per Mosca di Salvini sarebbe già pronto e sarebbe stato predisposto grazie all’aiuto del partito di Putin.
Ma le polemiche non mancano, così come l’irritazione del governo italiano che non era a conoscenza dell’iniziativa di Salvini, a partire dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Salvini, dopo che la notizia è trapelata, ha rivendicato: “La pace merita l’impegno e lo sforzo di tutti. Ci sto lavorando, se fosse utile e possibile sarei disponibile”. Anche se poi frena e dice di non essere sicuro che partirà.
Il leader della Lega vuole parlare ai ministri russi di cessate il fuoco, di forniture di grano e di riapertura del dialogo, come scritto in una chat leghista. Incontrerà alcuni rappresentanti di governo russi, anche se non è chiaro chi. Si ipotizza anche un incontro con il ministro degli Esteri Sergej Lavrov. Intanto proseguono i combattimenti in Ucraina, con la notizia di oltre 1.500 civili morti a Severodonetsk.
Viaggio in Russia, Salvini scavalca Draghi, Mattarella e Farnesina
Salvini non ha informato Palazzo Chigi, la Farnesina e neanche la Lega del suo possibile viaggio. Così come non ne ha parlato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lui, così come Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ha scoperto dai media le intenzioni del leader leghista.
Prima di partire lo dirà a Draghi, assicura Salvini. Che ci tiene a sottolineare come non parta a nome del governo. Nelle ultime ore il segretario del Carroccio ha affermato che non è ancora certo di partire, anche se sta lavorando a questa possibilità: “Non è un viaggio di piacere, si va se serve”.
Salvini sarebbe il secondo politico europeo ad andare a Mosca da inizio conflitto: il primo era stato il cancelliere austriaco Karl Nehammer. La mossa del leader della Lega desta perplessità, però, anche nel suo stesso partito, soprattutto dopo la figuraccia rimediata a inizio conflitto durante il viaggio in Polonia, a Prszenyl.
Guerra in Ucraina, continua la battaglia: a Severodonetsk 1.500 morti
In Ucraina, intanto, proseguono i combattimenti, soprattutto nel Donbass. Il sindaco di Severodonetsk parla di 1.500 persone uccise da inizio conflitto nella città. Inoltre il 60% del patrimonio abitativo è stato distrutto, con quasi il 90% degli edifici danneggiati: in città sono rimaste circa 12mila persone.
In totale le vittime civili certificate della guerra in Ucraina iniziata con l’invasione russa sono state 4mila, tra cui 241 bambini. Ma si teme che i numeri reali siano molto più alti. Secondo il premier britannico, Boris Johnson, la Russia sta facendo progressi sul campo “lenti ma tangibili”. Per questo chiede di continuare a sostenere Kiev contro l’avanzata dell’esercito russo.
La telefonata tra Draghi e Zelensky
Nella giornata di ieri c’è stata una conversazione telefonica tra Volodymyr Zelensky e Mario Draghi. Il presidente ucraino si aspetta un ulteriore supporto per la difesa del suo Paese e ha posto il problema dell’approvvigionamento del carburante. Inoltre i due hanno discusso di crisi alimentare, con una chiara richiesta di Zelensky: “Dobbiamo sbloccare insieme i porti ucraini”. Anche per far ripartire i rifornimenti di grano all’estero. Ma su questo punto il presidente russo, Vladimir Putin, continua a sostenere che sia l’Ucraina a dover sminare i porti per consentire il passaggio delle navi.
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