La Russia ha aumentato l’offensiva nel Donbass specie nella regione di Luhansk. L’Ucraina ha ammesso le difficoltà definendo la battaglia “la più grande sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale”.
Mentre le cancellerie occidentali continuano nelle loro machiavelliche e infinite discussioni, la guerra in Ucraina starebbe aumentando di intensità con la Russia che, conquistata Mariupol, starebbe assediando ora il Donbass.
“L’offensiva russa nel Donbass è una battaglia spietata - ha scritto su Twitter il ministro della Difesa ucraino Dmytro Kuleba - La più grande sul suolo europeo dalla Seconda guerra mondiale”.
Quasi in contemporanea questa volta su Telegram Serhii Haidai, governatore della Regione di Luhansk, ha parlato di “forze russe che attaccano in tutte le direzioni”, aggiungendo poi che le truppe di Mosca “hanno portato una quantità enorme di mezzi, tengono in stato di allerta gli elicotteri e armi pesanti”.
Nonostante le difficoltà ammesse dall’Ucraina, Volodymyr Zelensky nei giorni scorsi ha dichiarato che nel Donbass il suo esercito starebbe perdendo 100 uomini al giorno, per l’intelligence britannica quelli di Mosca sarebbero solo dei “successi localizzati”.
Gli 007 d’Olremancia però hanno dichiarato anche che “la cattura da parte della Russia della sacca di Severodonetsk vedrebbe l’intero oblast di Luhansk posto sotto l’occupazione russa”.
Cosa sta succedendo nel Donbass?
Ora che è stata messa in sicurezza la Crimea dopo la conquista delle città di Mariupol e Kherson, con il territorio dal 2014 annesso dalla Russia che adesso non è più isolato, Mosca ha potuto concentrare molte delle sue truppe nel Donbass.
In particolare sarebbe sotto un incessante bombardamento la città di Severodonetsk, che per gli analisti potrebbe ben presto diventare tristemente una “nuova Mariupol”. Viste le difficoltà incontrate via terra, la Russia infatti adesso avrebbe cambiato strategia di guerra.
Prima di avanzare con la fanteria, il nuovo piano sarebbe quello di radere sostanzialmente al suolo la città che si vuole occupare con un costante e massiccio bombardamento, fiaccando così la resistenza ucraina e diminuendo al tempo stesso il rischio di perdite militari.
Di conseguenza gli orrori che ci sono stati a Mariupol ora potrebbero drammaticamente ripetersi a Severodonetsk, ma l’esercito russo starebbe attaccando senza sosta anche le città di Lyschansk e Rubizhne.
Non è un caso che il governo ucraino stia chiedendo all’Occidente nuovi aiuti militari visto che le proprie truppe ormai sarebbero accerchiate nell’oblast di Luhansk, una delle due Regioni che compongono il Donbass.
Anche se lentamente, città dopo città la Russia si sta prendendo il Donbass e per alcuni esperti, ora che è stato creato un corridoio per collegare la Crimea, Vladimir Putin potrebbe decidere di fermarsi quando avrà finito di “liberare” le due Repubbliche indipendentiste.
Per altri analisti invece Mosca cercherà di prendere anche Odessa, il più grande porto del Mar Nero che è rimasto l’ultimo sbocco sul mare per Kiev. Le previsioni più pessimistiche invece parlano di un esercito russo che potrebbe non fermarsi neanche dopo una eventuale conquista del Donbass e di Odessa.
Notizie queste che arrivano dalla parte orientale dell’Ucraina che in qualche modo stridono con il recente leitmotiv dell’Occidente: per la Nato e per Ursula von der Leyen infatti l’Ucraina può vincere questa guerra contro la Russia. La macchina bellica di Mosca però, dopo gli errori iniziali, adesso sembrerebbe essere molto più efficiente.
Ogni giorno che passa è un giorno in più di indicibili sofferenze per il popolo ucraino: chi come Joe Biden dovrebbe farsi carico di trovare una soluzione diplomatica a questo conflitto, sembrerebbe invece impegnarsi al massimo solo per aumentare la tensione internazionale.
Prima o poi il presidente americano dovrà rendere conto alla storia di questo suo comportamento.
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