Il Washington Post ha svelato il piano Usa per congelare la guerra in Ucraina: la Russia terrebbe i territori conquistati, a Kiev soldi per difendersi e ricostruire.
La guerra in Ucraina verrà congelata nel 2024, anno delle delicatissime elezioni presidenziali americane che si terranno a novembre e che, stando ai sondaggi, al momento vedrebbero Donald Trump netto vincitore rispetto a Joe Biden, tanto che i Democratici starebbero pensando di mettere in panchina il presidente e di giocarsi la carta Michelle Obama.
Stando a quanto scritto dal Washington Post, che ha ricevuto informazioni da fonti riservate, gli Usa in questo 2024 sarebbero pronti a cambiare la propria strategia nella guerra in Ucraina dopo il flop della controffensiva andata in scena la scorsa estate.
La Casa Bianca così si sarebbe convinta - dopo “solo” due anni e 500.000 tra morti e feriti gravi tra entrambi gli schieramenti, meglio tardi che mai - che l’Ucraina non può riconquistare i territori al momento in mano alla Russia.
Fermare la guerra vorrebbe dire lasciare in mano russa poco meno del 20% del territorio ucraino: tutta la Crimea, la parte costiera del Mar d’Azov e buona parte del Donbass. Per Volodymyr Zelensky si tratterebbe di un’autentica abiura visto che il presidente sempre ha dichiarato che questa opzione per lui non sarebbe accettabile.
Il piano Usa per la guerra in Ucraina
Senza usare troppi giri di parole, da quasi due anni in Ucraina sta andando in scena una guerra per procura tra Occidente e la Russia: Kiev sta mettendo gli uomini, Usa ed Europa invece i soldi e le armi.
Il problema è che i Paesi della Nato non hanno più molte armi da inviare in Ucraina, visto anche l’altro fronte caldo in Medio Oriente, con i soldi che da mesi sono bloccati dai Repubblicani negli Stati Uniti e da Viktor Orban nell’Ue.
Per il Wp il nuovo piano degli Stati Uniti sarebbe molto semplice: stoppare la guerra e concentrare tutte le risorse per l’Ucraina per consolidare le postazioni difensive, un modo questo anche per evitare che i russi possano arrivare fino a Kiev e, magari, spingersi ancora oltre.
Il pressing su Volodymyr Zelensky sarebbe già in atto, mentre per Bloomberg Vladimir Putin si sarebbe detto pronto a riallacciare un dialogo con gli Usa per cercare di porre fine a questa guerra: senza una soluzione almeno in Ucraina, le chance di poter vincere le elezioni presidenziali contro Donald Trump sarebbero minime per Joe Biden, ma il tempo per il presidente americano sta iniziando a scarseggiare.
Ucraina senza soldi e senza territori
L’Ucraina in questa guerra dipende in tutto dall’Occidente e, se dagli Usa dovesse arrivare il diktat della cessione della Crimea e del Donbass alla Russia, Zelensky non potrebbe fare altro che rispondere “obbedisco”.
Kiev ha chiuso il 2023 con un buco di bilancio pari a 39 miliardi di dollari, mentre il fabbisogno dell’Ucraina in questo 2024 dovrebbe essere pari a 37 miliardi di dollari. Soldi questi che dovranno arrivare dagli amici occidentali.
Nel dettaglio l’Ucraina si aspetta 11 miliardi di dollari dagli Usa, 12,5 dall’Unione Europea, 5 miliardi dal Fondo Monetario Internazionale e 6 miliardi da Regno Unito, Canada e Giappone.
Come ben noto i soldi promessi da Stati Uniti e Ue sono bloccati, con Kiev che spera che almeno la situazione a Bruxelles possa sbloccarsi entro il mese di febbraio visto che nel frattempo c’è una guerra da dover portare avanti con la Russia che ha ripreso ad attaccare.
Passi avanti invece in merito alla ricostruzione dell’Ucraina - tema questo che sta molto a cuore soprattutto alla grande finanza -, con i 200 miliardi di fondi russi congelati negli istituti comunitari che potrebbero essere dirottati a Kiev, anche se Bruxelles ancora starebbe studiando bene gli aspetti legali di una mossa del genere.
Insomma l’Ucraina è devastata, con milioni di profughi, parte della migliore gioventù morta o ferita gravemente, piena di debiti e senza possibilità di poter vincere la guerra contro la Russia. Chi due anni fa ha illuso Kiev e ora si è stufato di questo giochino chiamato guerra un giorno dovrà rendere conto di tutto questo alla storia.
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