I prezzi della benzina della prossima settimana (dopo i dazi Trump)

Violetta Silvestri

11 Aprile 2025 - 16:44

Prezzi benzina prossima settimana, cosa aspettarsi dopo l’annuncio dei dazi di Trump? Previsioni e impatto della guerra commerciale sul prezzo del pieno.

I prezzi della benzina della prossima settimana (dopo i dazi Trump)

I dazi di Trump impattano sui prezzi della benzina: cosa sta succedendo e cosa aspettarsi la prossima settimana?

Tra i potenziali effetti imprevedibili di una guerra commerciale così ampia e aggressiva c’è anche quello di vedere il costo dei carburanti diminuire.

Gli automobilisti stavano già sperimentando prezzi alla pompa in calo, con benzina e diesel scesi ampiamente sotto la soglia di 1,80 euro al litro in media nel mese di marzo. La prima settimana di aprile, che ha coinciso con l’annuncio shock dei dazi del presidente USA su tutti i Paesi del mondo, ha registrato una media di 1.761,20 euro al litro per la benzina e di 1.657,17 euro al litro per il gasolio.

Il pieno costa, quindi, decisamente meno rispetto al valore massimo di 1.831 euro al litro riscontrato a gennaio 2025.

Anche se il Codacons mantiene l’allerta per prezzi dei carburanti ancora troppo elevati rispetto a dicembre 2024, la guerra dei dazi di Trump potrebbe avere effetti positivi sulle tasche degli automobilisti, visto che ha innescato un tonfo delle quotazioni di petrolio.

Questo trend di prezzi alla pompa in calo continuerà? Cosa aspettarsi la prossima settimana.

Prezzi benzina in calo grazie ai dazi di Trump? Cosa osservare

Secondo i dati di rilevazione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la media dei prezzi dei carburanti dal giorno 31/03/2025 a 06/04/2025 ha registrato un calo.

Nello specifico, il prezzo della benzina ha subito un ribasso dello 0,4% rispetto alla settimana precedente e quello del gasolio dello 0,15%, facendo risparmiare all’automobilista rispettivamente 0,56 e 2,34 euro.

ll trend resta al ribasso: sulla rete stradale, il prezzo medio della benzina rilevato il 10 aprile 2025 in Italia è 1,752 (più basso di 1,756 del giorno precedente) e sulle autostrade è 1,850 (minore di 1,856 del giorno precedente).

A trainare la diminuzione del costo alla pompa è stato soprattutto il calo del prezzo del petrolio, con i futures sul Brent e WTI crollati sotto la soglia dei 70 dollari al barile.

Le quotazioni hanno registrato tonfi del 14% e del 15% in seguito all’annuncio del 2 aprile da parte del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di “dazi reciproci” su tutte le importazioni.

Il timore generalizzato che la guerra commerciale così diffusa e aggressiva possa frenare la crescita nel prossimo futuro ha impattato sul greggio e ha fatto sprofondare i prezzi, in previsione di una recessione.

La volatilità, però, è in agguato. I benchmark del greggio, crollati fino al 7% in precedenza, hanno chiuso la sessione mercoledì 9 aprile con un rialzo di circa il 4% in seguito all’annuncio di Trump di una sospensione dei dazi reciproci sulla maggior parte dei Paesi, pur mantenendo un’aliquota tariffaria di base del 10%.

Questo significa che c’è sempre la possibilità di vedere un’altalena dei prezzi dell’oro nero.

Attenzione, inoltre, ai dettagli: per gli automobilisti il prezzo del petrolio in frenata può essere una buona notizia solo “mascherata”. Se la benzina costa meno per effetto della minore domanda, di maggiore incertezza e della crisi industriale in arrivo, questo beneficio per le tasche dei consumatori sarà soltanto una goccia positiva in un mare di nuovi problemi.

Prezzi benzina prossima settimana: cosa aspettarsi sul calo?

La prossima settimana i prezzi della benzina in Italia dovrebbero restare ancora sotto la soglia di 1,800 euro al litro senza grandi mutamenti.

Il clima di incertezza globale, infatti, dovrebbe restare intatto, con possibilità di peggioramenti soprattutto nei rapporti ora tesissimi tra Cina e USA.

La paura di una recessione e di crisi economiche innescate dalla guerra dei dazi impatterà probabilmente sul petrolio e, a catena, sulla benzina rendendoli meno costosi.

Gli analisti di Citi hanno tagliato la loro stima a breve termine per il greggio Brent a 60 $/barile, un livello che ritengono possa essere raggiunto nella prossima settimana, rispetto alla precedente proiezione di 68 $/barile nel secondo trimestre.

Anche Morgan Stanley ha abbassato le sue stime sul greggio Brent per l’anno, citando la debole crescita della domanda dovuta ai dazi e gli aumenti dell’offerta OPEC+ più rapidi del previsto, poiché ora prevede prezzi per il secondo trimestre a 65 $/barile, in calo rispetto alle precedenti aspettative di 70 $/barile.

Secondo la banca, l’impatto dei recenti annunci di tariffe sulla crescita economica globale dovrebbe ridurre di circa 550.000 barili al giorno la domanda di petrolio e di circa 1 milione di barili al giorno in caso di recessione.

Un sollievo, quindi, per gli automobilisti, che però devono tener conto anche dell’analisi elaborata dal Codacons solo un mese fa e ancora valida:

“Il ribasso dei prezzi di benzina e gasolio che prosegue da giorni è sicuramente un fatto positivo per i consumatori, ma se si confrontano i dati odierni di carburanti e petrolio con quelli di fine dicembre si scopre che la situazione non è rosea”.

Cambiano le accise, cosa succede al costo dei carburanti in Italia?

La domanda che tutti si pongono con le modifiche alle accise sui carburanti approvate dal decreto del Governo Meloni e ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale è se e quando avranno effetto sui prezzi del pieno. La prossima settimana costerà di meno la benzina o il diesel?

Facciamo chiarezza. Innanzitutto, nei prossimi giorni non cambierà nulla nei distributori. Nello specifico, come spiegato nel nostro articolo dedicato, non si tratta di un aumento e una diminuzione dei prezzi immediata, ma di un meccanismo che opererà nell’arco di un quinquennio, a partire dal 2025. Al termine dei 5 anni sui due carburanti dovrebbe essere applicata la stessa aliquota.

In sintesi, per ognuno dei cinque anni verrà applicato un aumento per il gasolio e una diminuzione per la benzina in un range variabile tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro. Facendo alcuni calcoli, per chi usa il gasolio, il pieno costerà 0,61 euro in più con 1 centesimo al litro di aumento e 0,915 euro in più con l’aumento di 1,5 centesimi al litro.

Per effetto inverso della diminuzione delle accise, per gli automobilisti che usano la benzina, il costo sarà minore della stessa entità. Un centesimo in meso farebbe risparmiare 249,7 milioni di euro annui e con un abbassamento di 1,5 centesimi ci sarebbe una diminuzione di prezzo per il pieno di 374,5 milioni di euro all’anno.

Questi cambiamenti di prezzo, però, non saranno ancora visibili la prossima settimana.

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# Accise

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