Per provare a placare le proteste, oggi la governatrice di Hong Kong potrebbe annunciare il ritiro della proposta di riforma della legge sull’estradizione.
La governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, è pronta ad annunciare il ritiro della contestata proposta di riforma della legge sull’estradizione. A dirlo è il South China Morning Post.
Il provvedimento, che a partire da inizio giugno ha innescato le proteste nell’ex colonia britannica, consente, anche se “congelato”, alle autorità cinesi di processare in patria anche le persone “sospettate” di reati.
Crisi Hong Kong: proteste potrebbero oscurare compleanno della Cina
Qualche settimana fa Lam, che ha definito “morto” il provvedimento, ha negato la possibilità di un ritiro del provvedimento. Oggi l’inversione a U, spiega una fonte governativa, sarà attribuita alla chiusura del parlamento per la pausa estiva.
In realtà, le autorità di Pechino, che fino a qualche giorno fa, secondo quanto riportato dalle agenzie, si sono opposte con forza al ritiro della misura, temono che l’eco delle proteste possa oscurare una data chiave per la Cina: il prossimo 1° ottobre la Repubblica Popolare festeggerà il 70° compleanno.
Crisi Hong Kong: ragioni della protesta
La riforma dell’estradizione, che secondo gli oppositori avrebbe potuto portare ad una deriva autoritaria nella città-stato asiatica, è una delle cinque richieste avanzate dagli attivisti.
I manifestanti chiedono le dimissioni della governatrice, un’indagine sulla condotta della polizia durante le proteste, il rilascio dei manifestanti arrestati e la ripartenza del processo riformatore.
Finora, secondo i numeri elaborati da Bloomberg, sarebbero oltre 1.100 le persone arrestate nel corso dei disordini.
Crisi Hong Kong: allentamento della tensione spinge la borsa
La notizia ha messo il turbo ai titoli quotati sulla piazza di Hong Kong, dove l’Hang Seng, il paniere di riferimento della città-stato, ha terminato in rialzo del 3,9% a 26.523,23.
Tra i titoli che compongono il benchmark, rialzi particolarmente consistenti per le azioni del comparto immobiliare (+7,44%) e per quelle del settore finanziario (+3,79%). Poco più dietro le utilities (+3,39%) e il settore commercio e industria (+3,02%).
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