Mentre si scontrano diversi approcci sui pericoli e sui benefici dell’intelligenza artificiale, si parla sempre più spesso del concetto di «singolarità tecnologica». Vediamo di che cosa si tratta.
Per capire perché sempre più spesso si sente parlare dei pericoli legati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, evocando persino uno “scenario alla Terminator” e per comprendere meglio cosa ha spinto Elon Musk e il migliaio di suoi colleghi a firmare la lettera pubblicata su Future of Life – in cui si chiedono sei mesi di sospensione alle società e aziende che lavorano allo sviluppo dell’IA – è bene fare un passo indietro e approfondire il concetto futurista di “singolarità tecnologica”, che indica il momento in cui la tecnologia acquisisce una capacità intellettiva pari o superiore a quella dell’uomo.
In principio fu la fantascienza
Come spesso accade, la nozione è stata anticipata dalla fantascienza (su tutti, negli anni Cinquanta, Fredric Brown con il racconto breve, La risposta e Isaac Asimov con L’ultima domanda) per poi insinuarsi nella mente degli scienziati che l’hanno affrontata da punti diversi, giungendo anche a conclusioni radicalmente opposte, seguendo sostanzialmente due approcci opposti: integrato o apocalittico. [...]
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