Il coniuge separato può restare a carico?

Patrizia Del Pidio

21 Gennaio 2025 - 16:42

Il coniuge separato, se non percepisce redditi superiori al tetto limite previsto, può essere considerato a carico del contribuente? Vediamo cosa dice la normativa al riguardo.

Il coniuge separato può restare a carico?

Il coniuge separato può restare a carico del contribuente se i suoi redditi non superano i 2.840,51 euro? La normativa di riferimento al riguardo è chiara e prevede il rispetto di determinate condizioni affinché una persona possa essere considerata fiscalmente a carico. Inoltre, per il 2025 interviene una modifica sostanziale dell’articolo 12 del Tuir (ovvero quello che stabilisce quali sono i familiari effettivamente a carico per i quali spettano le detrazioni familiare a carico).

Vediamo, quindi, in quali casi il coniuge separato possa essere considerato fiscalmente a carico e quando spettano le detrazioni.

Coniuge, quando è a carico?

Il coniuge è a carico nel momento che ha redditi propri che non superano i 2.840,51 euro anche se non convive con il partner. Il coniuge non separato, quindi, può essere considerato a carico anche qualora non sia residente con il contribuente.

Il coniuge effettivamente e legalmente separato può essere considerato ancora a carico a patto di rispettare queste due condizioni:

  • avere redditi propri che non superano i 2.840,51 euro;
  • essere convivente con il contribuente.

Il coniuge separato legalmente, quindi, è considerato fiscalmente a carico solo qualora risieda ancora con l’ex marito o moglie.

Detrazioni coniuge e coniuge separato

Per il coniuge non separato che risulta fiscalmente a carico spettano anche le detrazioni per coniuge a carico. Per il coniuge effettivamente e legalmente separato la situazione è un po’ più complicata.

Fino all’anno di imposta 2024 il coniuge separato con redditi entro i limiti e convivente, era considerato come familiare fiscalmente a carico e al contribuente spettavano anche le detrazioni per altro familiare a carico (non per coniuge a carico).
Dall’anno di imposta 2025, invece, la Legge di Bilancio è intervenuta sull’articolo 12 del Tuir andando a modificare totalmente la lettera d) ed escludendo molti familiari a carico da quelli per i quali si può fruire delle detrazioni. Per altri familiari a carico dal 1° gennaio 2025 le detrazioni spettano solo per gli ascendenti conviventi (genitori, nonni, bisnonni) e non più per tutti gli altri. I coniugi separati, quindi, sono esclusi da inizio anno dalle detrazioni per altri familiari a carico.

Per quel che riguarda la busta paga, quindi, da gennaio 2025 non spettano più le detrazioni per il coniuge separato. Per quel che riguarda la dichiarazione dei redditi, invece, se il contribuente nel 2024 non ha fruito delle detrazioni in busta paga:

  • nel 730/2025, riferito all’anno di imposta 2024 il coniuge separato legalmente ha ancora diritto alle detrazioni a conguaglio;
  • nel 730/2026, invece, le detrazioni in questione non spettano più.

Cosa spetta per il coniuge separato a carico?

Nonostante la modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2025, il taglio sui benefici che spettano per il coniuge legalmente separato si ha solo sulle detrazioni per altro familiare a carico. Questo significa che se un coniuge separato risulta fiscalmente a carico si ha diritto a portare in detrazione tutti gli oneri e le spese sostenuti nel suo interesse (spese mediche, spese di trasporto ecc...).

Gli oneri e le spese per il coniuge effettivamente e legalmente separato, quindi, possono ancora essere portate in detrazione e deduzione.

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