I Paesi del mondo consumano ogni anno sempre più sabbia necessaria per costruire edifici ma pure per sviluppare vetri, schermi e chip. C’è però un problema: non ce n’è a sufficienza.
La sabbia è la seconda risorsa naturale più sfruttata al mondo dopo l’acqua ed è un ingrediente fondamentale delle nostre vite. Forse non ci abbiamo mai fatto caso né prestato attenzione, ma le città moderne sono letteralmente fatte di sabbia.
Il cemento usato per costruire le nostre case, i centri commerciali, gli uffici e gli appartamenti, e l’asfalto che ci consente di sfrecciare con le nostre automobili da un luogo all’altro, sono per lo più costituiti da sabbia e ghiaia unite insieme. Non solo: il vetro di ogni finestra, del parabrezza dei veicoli e pure lo schermo dello smartphone o del pc che state usando per leggere questo articolo, è formato da sabbia fusa. E che dire, infine, dei chip di silicio che fanno funzionare i nostri prodotti tecnologici?
Anche qui c’entra, eccome, la sabbia. La cui estrazione, nel silenzio generale, è triplicata nell’arco degli ultimi due decenni con una domanda che – dati del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (Unep) - nel 2019 ha toccato quota 50 tonnellate all’anno. Per renderci conto di questa enorme quantità, basti pensare che il volume di sabbia impiegato ogni anno sarebbe sufficiente a costruire un muro attorno all’equatore del pianeta di 27 metri di altezza e altrettanti di larghezza. [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA