Il ritorno al nucleare è a buon punto. Il 2025 anno di svolta?

Violetta Silvestri

17 Gennaio 2025 - 10:54

Il punto sullo sviluppo dell’energia nucleare: perché il 2025 può essere un anno chiave per l’AIE? Il ruolo dei reattori nella transizione energetica e delle potenze nucleari.

Il ritorno al nucleare è a buon punto. Il 2025 anno di svolta?

Il 2025 sarà un anno cruciale per lo sviluppo dell’energia nucleare? Secondo il rapporto dell’AIE i presupposti per una svolta ci sono tutti.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia, organizzazione con sede a Parigi che fornisce consulenza ai Paesi dell’OCSE sulle questioni energetiche, sottolinea che il ritmo di avanzamento dell’energia nucleare è ai livelli più alti degli ultimi 30 anni. Complici il bisogno urgente delle grandi potenze mondiali di differenziare le fonti energetiche in nome della transizione green e la crescente domanda di elettricità guidata dalla corsa all’IA e dalla necessità di avere data center sempre più potenti, l’utilizzo di reattori di nuova generazione per produrre energia non è più un tabù. Anzi.

“Il forte ritorno dell’energia nucleare previsto dall’AIE qualche anno fa è ben avviato, e l’energia nucleare è destinata a produrre una quantità record di elettricità nel 2025”, è il messaggio del CEO dell’AIE Fatih Birol.

Secondo l’AIE, l’investimento annuale in nuova energia nucleare e nel prolungamento della vita dei vecchi reattori è aumentato di quasi il 50% dal 2020 al 2023, arrivando a oltre 60 miliardi di dollari. Cosa aspettarsi nel 2025 e nei prossimi anni?

La corsa dell’energia nucleare nel mondo in numeri

L’energia nucleare sta riprendendo slancio nel contesto della transizione energetica e del bisogno di elettricità in grandi quantità. I numeri e le tendenze raccontano uno sviluppo importante di un settore che per anni è stato messo al bando in molte nazioni per le evidenti sfide sulla sicurezza.

Come sottolineato dal report di AIE, “la generazione dalla flotta mondiale di quasi 420 reattori è sulla buona strada per raggiungere nuove vette nel 2025.”

Se, quindi, da una parte alcuni Paesi come la Germania hanno eliminato definitivamente - o lo stanno facendo - le centrali, “la generazione globale da centrali nucleari sta aumentando poiché il Giappone sta riavviando la produzione, i lavori di manutenzione sono completati in Francia e nuovi reattori iniziano le operazioni commerciali in vari mercati, tra cui Cina, India, Corea ed Europa”.

Attualmente ci sono circa 410 reattori nucleari in 30 Paesi. Dopo l’energia idroelettrica, l’energia nucleare è la più grande fonte di energia a basse emissioni a livello globale. L’energia nucleare fornisce poco meno del 10% della produzione mondiale di elettricità.

Il grafico chiarisce quanto pesa l’energia nucleare nella produzione di elettricità in vari Paesi (dati 2023):

Energia nucleare per produrre elettricità Energia nucleare per produrre elettricità Quota Paesi

In questa illustrazione, invece, AIE evidenzia gli impianti di energia nucleare in costruzione in vari Stati del mondo, con la capacità di energia nucleare in costruzione per regione e origine nazionale della tecnologia, a dicembre 2024:

Impianti energia nucleare in costruzione Impianti energia nucleare in costruzione Mondo

La ripartizione geografica - e geopolitica - del potere nucleare è evidente: metà dei progetti in costruzione oggi sono in Cina, che è sulla buona strada per superare sia gli Stati Uniti che l’Unione Europea in termini di capacità di energia nucleare installata entro il 2030”.

Secondo l’AIE, nell’UE la quota dell’energia nucleare nel mix elettrico è scesa dal 34% degli anni ’90 al 23% di oggi. Inoltre, dei 52 reattori avviati dal 2017, 25 sono di progettazione cinese e 23 di progettazione russa. In potenze come India, Turchia, ma anche in Egitto, Bangladesh e Ucraina la tecnologia utilizzata per i reattori viene dalla Russia. Un altro segnale, quest’ultimo, della strategia di influenza di Mosca.

“Il 99% della capacità di arricchimento avviene in quattro Paesi fornitori, e la Russia rappresenta il 40% della capacità globale, di gran lunga la quota maggiore”, afferma Birol. Questo è un fattore di rischio, a suo avviso, e richiede una maggiore diffusione delle filiere.

Sono in costruzione circa 63 reattori nucleari, con oltre 70 gigawatt (GW) di capacità di generazione energetica, uno dei livelli più alti visti dal 1990. Negli ultimi cinque anni, la durata operativa di oltre 60 reattori in tutto il mondo è stata estesa grazie a decisioni ad hoc da parte dei Governi. Questi reattori in totale coprono quasi il 15% della flotta nucleare globale.

Secondo una iniziativa multinazionale si è fissato anche l’obiettivo di triplicare la capacità nucleare mondiale entro il 2050.

Le sfide dell’energia nucleare

Tra le sfide che lo sviluppo del nucleare deve affrontare ci sono i costi elevati, il divario nei costi dei progetti e la ricerca di finanziamenti per gli ingenti investimenti necessari alla realizzazione delle nuove centrali nucleari.

“I governi e l’industria devono ancora superare alcuni ostacoli significativi verso una nuova era per l’energia nucleare, compresa la realizzazione di nuovi progetti in tempo e in linea con il budget, ma anche in termini di finanziamenti e catene di approvvigionamento”, sottolinea l’AIE.

In Svezia, uno studio ha raccomandato un prezzo garantito dell’elettricità di 80 øre per kilowattora per la nuova energia nucleare, e la bolletta deve essere coperta dai consumatori. Secondo un’indagine in Norvegia, lo Stato dovrebbe prendere in prestito 300 miliardi di corone norvegesi per conto degli sviluppatori di energia nucleare, al fine di garantire costi di finanziamento inferiori a quelli che il mercato sarebbe altrimenti disposto a fornire.

Il divario tra costi - ingenti - e tempi - lunghi - per la realizzazione degli impianti è qui rappresentato con alcuni esempi:

Costi e tempi impianti nucleari Costi e tempi impianti nucleari esempi

Negli ultimi anni si è prestata molta attenzione alla possibilità di reattori nucleari più piccoli e modulari, i cosiddetti SMR, che dovrebbero poter essere costruiti in modo più rapido ed economico.

Con il giusto sostegno, sarà possibile espandere la capacità SMR di 80 gigawatt entro il 2040, ritiene l’AIE. Ciò costituirà circa il 10% dell’energia nucleare a livello globale.

Tuttavia, questo dipende dalla riduzione dei costi da parte dell’industria in modo che arrivino al livello dell’energia idroelettrica su larga scala e dell’eolico offshore. Il percorso potrebbe essere lungo e con non poche ripercussioni anche di natura etica e politica.

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