Il trading non è un gioco a somma zero e serve un certo grado di consapevolezza per affrontarlo. In particolare va curato un aspetto, vediamo quale.
Chi guadagna in Borsa? Potrebbe sembrare una domanda retorica, ed in effetti lo è! La risposta è banale: chi investe negli asset che successivamente aumentano il proprio valore.
E se considerassimo la Borsa come un puro gioco d’azzardo potremmo rispondere: chi ha puntato sulla scommessa che si sarà dimostrata vincente.
Quindi, banalmente, tutti gli operatori di Borsa, e i cosiddetti traders, sono alla spasmodica ricerca di un metodo che sia in grado di prevedere il futuro. Conoscendo il futuro si può investire (o puntare se lo consideriamo un azzardo) sull’asset che successivamente si dimostrerà più proficuo.
Oddio sto davvero dicendo delle banalità, “fammi indovino e ti farò ricco”, è un detto vecchio quanto il mondo.
Ma questo metodo che tutti ricercano non esiste, naturalmente stiamo parlando di un metodo lecito, dobbiamo escludere frodi o comunque comportamenti illeciti.
Investire in Borsa non significa giocare d’azzardo, significa fare delle analisi di carattere economico/finanziario e giungere a conclusioni che riteniamo possano dare guadagni nel medio/lungo periodo.
Solo in questo modo si potranno avere guadagni in conto capitale, occorre quindi fare attente valutazioni per capire se il mercato sta prezzando in maniera corretta i diversi titoli.
Diverso è se si opera utilizzando strumenti derivati a leva, l’investimento, in quel caso diventa davvero molto simile ad una scommessa.
Ed allora dato che la “scommessa” è un gioco, la prima cosa da verificare è che sia un gioco equo.
Qui entriamo nel campo statististico, probabilistico, un gioco si considera equo se le diverse parti hanno la medesima speranza matematica e la speranza matematica si calcola semplicemente moltiplicando la potenziale vincita, ossia il potenziale guadagno, per la probabilità che si verifichi.
Banalmente il gioco non potrà essere equo perché per operare o si paga una commissione oppure si opera con un maggiore spread, insomma un allargamento dei prezzi denaro/lettera che di fatto equivale al pagamento di una commissione.
Normalmente queste commissioni sono basse, ma dobbiamo tener conto che coloro che operano in derivati a leva spesso eseguono diverse operazioni quindi queste commissioni si sommano.
Ed allora vediamo se ha senso chiederci se sia più conveniente investire in Borsa nella maniera convenzionale, oppure operare con derivati a leva.
Purtroppo una risposta a questa domanda non c’è. Però posso dare senza dubbio un consiglio a tutti coloro che vogliono cimentarsi sui mercati finanziari.
Dovete saper gestire il rischio, il che significa che dovete essere in grado di calcolare il rischio che state correndo perché una cosa è certa: non c’è un guadagno (lecito) senza aver corso un rischio, spesso a nostra insaputa.
Questo è un aspetto fondamentale, i mercati, prima o poi, ti toglieranno ciò che hai guadagnato indebitamente, ossia senza aver calcolato il rischio corso.
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