L’Europa e l’euro non sono più fonti di ricchezza, ma di debolezza e frammentazione: su quale treno salire ora che quello della moneta unica cammina su un binario morto? Lo spiega Mazzoni.
Che viviamo in un tempo di incertezza e complessità è un dato di fatto e le ultime vicende economiche e politiche dell’Unione Europea, per esempio, ne sono un esempio.
A sottolineare il destino piuttosto nebuloso della regione europea è stato anche il giornalista Roberto Mazzoni, intervenuto su Money.it in una delle sue consuete riflessioni, questa volta cercando di rispondere al quesito: dove andrà l’Europa?
Innanzitutto, secondo il giornalista, bisogna chiarire che “l’Unione Europea ha una serie di problemi, il primo è che le cose non stanno andando tanto bene e quindi cominciano le frizioni all’interno dei vari Stati, ci sono interessi contrapposti. Non c’è una politica fiscale unificata, quindi ogni Stato si muove indipendentemente e diventa difficile proporre i titoli del Tesoro sul mercato pubblico e trovare investitori che siano disposti a finanziare le spese dello Stato...”
“L’Italia ha un debito che è molto superiore al gettito fiscale, quindi deve per forza prendere soldi a prestito tutti gli anni o tutti i trimestri...quindi per mantenere l’economia in funzionamento dovrà trovare qualcuno che sponsorizzi questa nazione, qualcuno che sia disposto a investire e che si sostituisca credo progressivamente all’Unione Europea e alla Banca Centrale Europea che vedo in contrazione.”
I debiti degli Stati come il nostro non sono il solo problema europeo. “La Germania in crisi, per esempio, è un fattore molto destabilizzante dell’UE. Mazzoni ricorda: nel momento in cui la Germania esce fortemente ridimensionata, l’intero progetto dell’Unione Europea, dell’Eurozona, credo che non riesca più a stare in piedi, quindi cosa succede? Cosa si usa? Dove si va?”
“Il Giappone nel frattempo è in grosse difficoltà pure e finora è stato una spalla importante per sostenere l’economia europea attraverso la fornitura di contanti che arrivavano dalla Banca Centrale del Giappone a sostenere alcuni mercati...Mentre con la crisi del 2008 la Cina e il Giappone sono venuti in soccorso dell’Occidente e hanno tamponato la falla senza rimediare il problema, oggi non ci sarà questo...”
In questa Europa divisa e frammentata da difficoltà economiche, ogni Paese cercherà salvezza a modo suo secondo Mazzoni.
E cosa accadrà? “Il treno dell’euro sta andando su un binario morto, pare, e quindi bisognerà saltare su un altro treno...credo che ci sarà una diffusione, soprattutto in singoli Stati, dell’uso del dollaro”: questa è l’ipotesi di Mazzoni.
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