Imu e Tasi 2017: paga l’inquilino o il proprietario? Le regole in caso di affitto

Anna Maria D’Andrea

29/11/2017

Imu e Tasi 2017: in caso di affitto paga l’inquilino o il proprietario? Ecco tutte le regole da conoscere e le esenzioni in vista della scadenza del 18 dicembre 2017.

Imu e Tasi 2017: paga l’inquilino o il proprietario? Le regole in caso di affitto

Imu e Tasi 2017: chi paga per la casa in affitto?

Sia per l’Imu che per la Tasi la scadenza del saldo è fissata al 18 dicembre 2017 e di seguito cerchiamo di capire le regole previste tra inquilini e proprietari della casa locata.

Per il versamento del saldo Imu e Tasi 2017 sono previste regole specifiche per gli inquilini. Mentre specifichiamo fin da subito che gli inquilini non pagano l’Imu per la casa in affitto, per la Tassa sui Servizi Indivisibili (Tasi) bisogna fare alcune precisazioni.

Tra proprietario e affittuario la legge stabilisce che paga l’Imu soltanto chi detiene l’immobile a titolo di proprietà e quindi chi ha preso una casa in affitto non è tenuto al versamento dell’acconto Imu 2017.

Diversa situazione invece per quanto riguarda la tasi 2017: paga l’inquilino?

Ecco di seguito tutti gli obblighi e come si suddivide il pagamento della Tasi tra inquilini e proprietari, casi di esenzione e modalità di calcolo.

Imu e Tasi 2017: per la casa in affitto paga l’inquilino o il proprietario?

Se come abbiamo ricordato paga l’Imu soltanto il proprietario dell’immobile, anche nel caso di locazione, sono diverse le regole previste per il versamento di acconto e saldo della Tasi 2017.

L’inquilino paga la Tasi nella percentuale stabilita dal Comune nel regolamento, compresa tra il 10 e il 30 per cento dell’importo complessivo applicando l’aliquota Tasi 2017 deliberata dal Comune.

Per il proprietario non è prevista l’esenzione dalla Tasi per l’abitazione data in affitto ma anche lui concorre al pagamento dell’imposta per la restante percentuale, compresa tra il 90 e il 70 per cento del totale.

Pagano la Tasi 2017 sia l’inquilino che il proprietario, poiché secondo quanto previsto dal nuovo comma 681 della Legge 147/2013 sono ambedue titolari di autonoma obbligazione tributaria.

Tasi casa in affitto 2017: le esenzioni per gli inquilini

Alla regola ordinaria si applicano esenzioni Tasi 2017 in alcuni casi specifici: nel caso di casa destinata ad abitazione principale è previsto l’esonero dal versamento dell’imposta. l

Lesonero Tasi vale tuttavia soltanto per l’inquilino mentre il proprietario è chiamato a corrispondere l’importo nella percentuale stabilita al proprio Comune; nel caso di mancata determinazione con delibera comunale si applica d’ufficio la percentuale del 90 per cento a carico del proprietario.

L’esenzione Tasi 2017 per inquilini non si applica in alcun caso per immobili di categoria catastale A\1, A\8 e A\9, cioè per le case di lusso.

Ecco in sintesi chi paga la Tasi 2017 tra inquilino e proprietario in caso di affitto:

  • casa in affitto adibita ad abitazione principale dall’inquilino:
    esenzione Tasi per l’inquilino;
    il proprietario paga in percentuale sulla base delle delibere del Comune.
  • casa in affitto di categoria catastale A\1, A\8, A\9 e altri casi:
    inquilino paga in percentuale tra il 10% e il 30%;
    proprietario paga in percentuale tra il 70% e il 90%.

Nel caso di mancata pubblicazione della delibera del Comune l’importo della Tasi verrà addebitato per il 90% al proprietario e per il restante 10% all’inquilino.

Sconto per affitto a canone concordato

Oltre alle regole di cui sopra e alle esenzioni Imu e Tasi 2017 per gli inquilini ricordiamo che è in vigore lo sconto in caso di abitazione concessa in affitto a canone concordato.

I proprietari che hanno affittato la propria abitazione a canone concordato 3+2 hanno diritto allo sconto del 25 per cento su Imu e Tasi 2017 e pertanto l’imposta dovuta, determinata applicando l’aliquota stabilita dal Comune, è ridotta al 75 per cento.

Per tutte le informazioni su calcolo, scadenza e novità i lettori possono consultare le guide aggiornate Imu e Tasi 2017.

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