Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dpcm parte, il 5 marzo 2025 l’esclusione dall’Isee di buoni fruttiferi e titoli di Stato. Vediamo il regolamento.
Al via l’esclusione dall’Isee di buoni fruttiferi, libretti di risparmio e titoli a garanzia dello Stato. Il Dpcm del 14 gennaio 2025, con la modifica alle regole dell’Isee, è staro pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio 2025 e reca il nuovo regolamento dell’Isee che recepisce l’esclusione degli investimenti a garanzia dello Stato fino a 50.000 euro.
Nel testo del decreto, oltre alla novità in questione, ci sono anche diverse revisioni delle regole che si sono susseguite e stratificate nel corso degli anni.
L’esclusione degli investimenti a garanzia statale fino a 50.000 euro dal calcolo dell’Isee è stata prevista dai commi 183, 184 e 185 della Legge 213 del 30 dicembre 2023, è si è dovuto attendere più di un anno per la sua entrata in vigore.
Chi ha già chiesto un’attestazione Isee prima dell’entrata in vigore della novità dovrà provvedere, a partire dal 5 marzo 2025, a correggerla presentando una nuova Dsu che possa aggiornare la certificazione con le nuove regole.
Le modifiche all’Isee 2025
La profonda revisione del calcolo dell’Isee porta cambiamenti soprattutto nella fotografia del patrimonio mobiliare delle famiglie. Così come previsto dall’articolo 1, comma 183 della Legge di Bilancio 2024, infatti, dal calcolo dell’Isee escono i titoli di Stato, i buoni fruttiferi e i libretti di risparmio postale fino a un valore complessivo di 50.000 euro. Entro questa soglia, quindi, tutti i prodotti finanziari a garanzia dello Stato non hanno rilevanza sull’Isee familiare.
La modifica ha come effetto quello di far diminuire l’Isee per le famiglie che hanno queste tipologie di prodotti finanziari (sempre fino al limite di 50.000 euro)e la conseguenza è quella di una maggior spesa da parte dello Stato per l’erogazione delle prestazioni legate all’Isee (che ricordiamo essere sempre più numerose), prima fra tutte l’assegno unico.
Oltre all’esclusione per i titoli di Stato, buoni fruttiferi e libretti postali, la novità prevede che per i nuclei familiari che hanno soggetti con disabilità o non autosufficienti, si esclude dal computo del reddito ai fini Isee:
- trattamenti assistenziali;
- trattamenti previdenziali;
- trattamenti indennitari;
percepiti a causa della condizione fisica da amministrazioni pubbliche.
La scala di equivalenza prevede l’attribuzione di una maggiorazione pari a 0,5 al parametro della scala di equivalenza per i soggetti del nucleo che siano disabili medi, gravi o non autosufficienti.
Da considerare, inoltre, che la Legge di Bilancio 2025 ha previsto ulteriori esclusioni dall’Isee (ad esempio il valore dell’assegno unico per il diritto al bonus nido).
Cosa dovrebbe essere escluso dall’Isee?
La Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo Isee dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
I prodotti che escono dal calcolo dell’Isee (nel limite dei 50.000 euro) sono:
- Bot;
- Ctz;
- Btp;
- Cct;
- buoni fruttiferi postali;
- libretti di risparmio postale.
Il possesso di questi titoli di investimento, fino a 50.000 euro, non avrà rilevanza nel calcolo Isee.
L’iter burocratico della modifica all’Isee
Già a inizio 2024, con il messaggio 165 del 12 gennaio 2024, l’Inps aveva informato che la novità non sarebbe stata di immediata esecuzione poiché necessitava di modifiche al regolamento dell’Isee.
Un primo passo avanti nell’attuazione era stato fatto con il provvedimento 398752 del 31 ottobre 2024 dell’Agenzia delle Entrate, con il quale si prevede che gli operatori finanziari sono tenuti a comunicare i titoli in possesso delle persone fisiche e il riferimento è a quelli nel limite dei 50.000 euro. Questi dati, comunicati dagli operatori finanziari, poi, confluiranno direttamente nella DSU precompilata per la determinazione dell’Isee.
Successivamente era giunta notizia che il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva firmato il dpcm 14 gennaio 2025 che reca Modifiche al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013, n. 159 per fissare le regole che portano alla revisione della determinazione di applicazione dell’Isee. Dopo aver ottenuto l’approvazione della Corte dei Conti il Dpcm è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale per entrare in vigore definitivamente dal 5 marzo 2025.
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