Isee, cosa cambia da oggi 5 marzo 2025. Chi deve chiederlo di nuovo?

Simone Micocci

5 Marzo 2025 - 11:17

Isee da rifare oggi per le novità entrate in vigore il 5 marzo? Attenzione, non è ancora arrivato il momento per aggiornare l’attestazione.

Isee, cosa cambia da oggi 5 marzo 2025. Chi deve chiederlo di nuovo?

Non va richiesto - almeno per il momento - un nuovo Isee dal 5 marzo 2025: nonostante l’entrata in vigore del nuovo regolamento sul calcolo dell’attestazione che tra le diverse novità prevede l’esclusione di Btp, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale garantiti dallo Stato, tutto entro il limite di 50.000 euro, non è arrivato ancora il via libera da parte dell’Inps.

Tutti gli investitori aspettano con ansia quando potranno aggiornare l’Isee così da escludere queste voci dal patrimonio mobiliare e abbassare il valore dell’attestazione, così da beneficiare dei vantaggi previsti come ad esempio dell’aumento dell’Assegno unico universale.

Tuttavia, quel momento non è ancora arrivato, visto che non è possibile chiedere l’Isee calcolato secondo le nuove regole: come anticipato, infatti, l’Inps non ha ancora sciolto le riserve rispetto a come intende rendere operative le novità introdotte.

Isee 2025, cosa succede il 5 marzo 2025

Nella giornata di oggi è entrato in vigore il provvedimento che apporta modifiche al decreto del presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013 recante il regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).

Il provvedimento, oltre a escludere titoli di Stato (Btp), buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio dal calcolo del patrimonio mobiliare (qui vi spieghiamo quanto questa novità incide sul valore dell’attestazione), introduce un’altra serie di novità, quali:

  • Non vengono più inclusi nel calcolo dell’Isee i trattamenti percepiti per la condizione di disabilità, se non rientrano nel reddito complessivo ai fini Irpef.
  • La detrazione per chi vive in affitto passa a 7.000 euro, con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo.
  • Isee corrente più accessibile, in quanto può essere richiesto in più occasioni. Ricordiamo che in questo caso l’attestazione viene calcolata tenendo conto di redditi e patrimoni aggiornati all’anno precedente.

Sono diverse quindi le novità che incidono sul calcolo dell’Isee e che pertanto comportano, per i soli nuclei familiari che ne sono interessati, di un aggiornamento dell’attestazione.

Ma attenzione, perché il fatto che il suddetto decreto - con tutte le novità del caso - sia entrato in vigore non significa nulla: per le famiglie, infatti, non è ancora il momento di aggiornare l’Isee 2025.

L’Inps non ha ancora deciso come attuare queste novità

Noi di Money.it abbiamo contattato i vertici Inps nei giorni scorsi i quali ci hanno confermato che le modalità di attuazione delle suddette novità sono ancora in fase di valutazione.

Non è stato ancora deciso, ad esempio, se servirà presentare una nuova Dsu oppure se l’aggiornamento sarà automatico.

A tal proposito, nella giornata del 25 febbraio c’è stato un incontro tra Inps, Agenzia delle Entrate, ministero del Lavoro e Consulta dei Caf, proprio in merito all’esclusione dei titoli di Stato e di altri prodotti finanziari dal calcolo dell’Isee. Qui l’Agenzia delle Entrate ha avuto modo di sottolineare che in sede di compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu), il cittadino dovrà dichiarare il valore al netto dei titoli di Stato per ciascun rapporto finanziario, sulla base delle istruzioni già fornite agli intermediari bancari per garantire una corretta certificazione, un meccanismo che tuttavia ha generato non poche perplessità da parte della Consulta dei Caf che ha evidenziato le criticità legate alla tempistica di attuazione di questa importante novità.

Il rischio è che la complessità di questo passaggio, unita a quella di raccogliere i documenti necessari, possa portare i contribuenti a presentare ripetutamente la Dsu per correggere eventuali errori, difformità od omissioni derivanti da una non corretta interpretazione delle modalità di compilazione.

Il confronto va avanti ma quel che è certo è che l’entrata in vigore del nuovo meccanismo di calcolo è rimandato al mese prossimo. Marzo verrà dedicato alla fase di confronto, al fine di individuare la miglior soluzione possibile.

Ricordiamo comunque che questo ritardo non ha ripercussioni sull’Assegno unico, dal momento che c’è tempo fino al 30 giugno per aggiornare l’Isee e godere del ricalcolo con decorrenza da marzo 2025, beneficiando così degli arretrati in fase di conguaglio.

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