Buone nuove dai dati relativi il mercato del lavoro italiano: il tasso di disoccupazione a maggio 2019 è sceso a livelli che non si vedevano da sette anni e l’occupazione è salita a livelli da record.
Finalmente indicazioni positive dal mercato del lavoro italiano. Questa mattina l’Istituto centrale di statistica ha annunciato che nel mese di maggio il tasso di disoccupazione italiano ha fatto segnare una contrazione dello 0,2 al 9,9% (qui la notizia).
Per il dato, come emerge dalle serie storiche, si tratta del livello minore dal febbraio 2012.
È la prima volta da sette anni che il tasso di disoccupazione del Belpaese perde la doppia cifra.
Italia: -192 mila disoccupati in un anno
Segno meno anche per il tasso di disoccupazione giovanile, sceso rispetto al mese precedente dello 0,7% al 30,5%, (meno 1,7% nel confronto annuo).
Nel confronto con maggio 2019, i disoccupati sono scesi a 2 milioni 580 mila, con un calo di 51 mila persone in cerca di lavoro rispetto al mese precedente. Su base annua, il dato ha segnato un rosso del 6,9%, pari a un calo, definito dall’Istat “notevole”, di 192 mila unità.
Fonte: Istat
Italia: massimo storico per l’occupazione
A maggio il tasso di occupazione è salito al 59%, +0,1% sul mese precedente, facendo segnare il livello maggiore da quando sono disponibili le serie storiche (1977), sia in termini assoluti sia come incidenza sulla popolazione.
“La crescita occupazionale –riporta la nota dell’Istat- riguarda in particolare gli uomini e si distribuisce tra dipendenti permanenti, a termine e indipendenti. I dipendenti superano per la prima volta il livello di 18 milioni di unità”. Nel complesso, gli occupati raggiungono 23 milioni e 387 mila unità.
Fonte Istat
Italia: Di Maio, oggi è davvero una bella giornata
I dati Istat, ha commentato il vicepremier Di Maio, ci dicono “che la disoccupazione è in calo, parliamo del dato più basso dal 2012, mentre aumentano gli occupati, il dato massimo dal 1977!”.
Italia: Confcommercio, possibile prosecuzione trend positivo Q1
“Non sono chiare le dinamiche alla base di questo fenomeno, inatteso per entità e poco coerente con i profili congiunturali delle variabili di produzione, fiducia e consumi”, ha commentato l’Ufficio Studi di Confcommercio.
“È possibile che si sia protratto almeno fino a maggio il trend di debole crescita osservato nel primo trimestre delle ore complessivamente lavorate nel sistema produttivo”.
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