L’euro crollerà del 7% sul dollaro entro il 2024, la previsione

Violetta Silvestri

10 Settembre 2024 - 10:53

Perché l’euro dollaro può crollare del 7% a fine 2024? Tutti i motivi del potenziale tonfo della moneta unica secondo la previsione di Morgan Stanley.

L’euro crollerà del 7% sul dollaro entro il 2024, la previsione

L’euro dollaro verso il tonfo grazie alla politica monetaria della Bce: questa è la previsione degli esperti di Morgan Stanley.

La banca statunitense prevede che la valuta comunitaria scivolerà verso la parità con il biglietto verde nel giro di pochi mesi, con la spinta al ribasso da parte dell’Eurotower e del suo percorso di tagli ai tassi. La coppi potrebbe così crollare del 7% secondo la proiezione, tra le più ribassiste finora.

Mentre si scrive, l’EUR/USD sta difendendo piccoli guadagni vicino a 1,1050 nella sessione europea. Le scommesse ridotte per un taglio dei tassi della Fed di 50 bps consentono al dollaro di non affondare in un clima di cautela, mentre l’euro fatica a guadagnare terreno sulle aspettative accomodanti della Bce.

Perché l’euro dollaro può crollare secondo Morgan Stanely

Morgan Stanley prevede che la moneta unica crollerà a $1,02 entro la fine dell’anno, un deprezzamento di circa il 7% rispetto ai livelli attuali, ha affermato in un’intervista il suo responsabile della strategia valutaria, David Adams.

Questa visione si basa sulle previsioni di politica monetaria, secondo le quali la Bce è orientata su ulteriori tagli dei tassi di interesse nelle sue prossime tre riunioni, insieme al potenziale per una mossa di mezzo punto.

La chiamata è la più ribassista tra gli analisti valutari intervistati da Bloomberg, con il consenso che prevede che l’euro chiuderà l’anno a $1,11. La stima arriva prima di un previsto taglio dei tassi di un quarto di punto alla riunione della Bce di giovedì 12 settembre, con l’attenzione dei trader rivolta alle prospettive per i prossimi mesi.

I mercati monetari stanno attualmente scommettendo su circa 60 punti base di allentamento in Europa quest’anno, rispetto a circa 110 punti base negli Stati Uniti.

Non c’è solo la Bce nel mirino delle analisi valutarie. Adams ha raccomandato una posizione corta euro-dollaro in opzioni già da febbraio, con la convinzione che le elezioni americane di novembre potrebbero dare una spinta al biglietto verde. La crescente incertezza politica in Europa sta ora rafforzando la sua convinzione di un trend al ribasso dell’euro.

Sebbene negli ultimi mesi l’attenzione si sia concentrata sulla politica francese, Adams ritiene che anche gli sviluppi politici tedeschi - con la vittoria dell’estrema destra in Turingia - siano altrettanto preoccupanti per la stabilità a lungo termine della regione.

“I premi di rischio politico e l’incertezza stanno aumentando in un momento in cui la crescita economica rallenta. Entrambi questi fattori suggeriscono che gli investitori potrebbero essere meno disposti a investire capitale nella regione”, ha spiegato lo stratega. Bce e non solo, quindi, possono spingere l’euro verso un tonfo.

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