Non c’è stata la crisi del diesel in Europa dopo le sanzioni contro le spedizioni della Russia. Se i Paesi europei stanno vincendo questa sfida è perché ci sono nuovi fornitori a fare affari.
Finora, l’Europa sembra aver scampato la crisi del gasolio in seguito alle sanzioni contro Mosca.
L’Ue, infatti, sta riuscendo a sostituire il diesel della Russia – di gran lunga il principale fornitore esterno del blocco - dopo che è scattato il divieto delle importazioni via mare nel febbraio scorso.
Il successo sarà un sollievo per i governi di tutto il continente, perché la nazione russa in precedenza aveva effettuato più della metà delle spedizioni totali nell’Ue e nel Regno Unito. La mancanza di alternative sarebbe stata una grave minaccia per l’economia dei Paesi europei, considerando che questo carburante è utilizzato in qualsiasi settore, dall’industria al trasporto merci e su strada.
Dove sta comprando il diesel l’Europa? Come cambia il mercato del gasolio per escludere la Russia.
Senza la Russia, ecco dove arriva il diesel in Europa (dove la crisi non c’è)
Le consegne in Europa di diesel proveniente da nazioni diverse dalla Russia sono aumentate vertiginosamente negli ultimi mesi. Gli arrivi totali dei carburanti dovrebbero salire a un massimo di quattro mesi, circa 1,25 milioni di barili al giorno a maggio, secondo i dati compilati da Bloomberg dalla società di analisi delle spedizioni Vortexa Ltd.
Escludendo il periodo appena prima del divieto di importazione, quando i Paesi stavano facendo scorta in vista del divieto, i flussi di maggio sono in linea con le spedizioni medie nel 2022.
Come mostra il grafico elaborato da Bloomberg, così come per il gas naturale, anche il mercato di diesel e gasolio sta subendo mutamenti dalla guerra in Ucraina, con relazioni commerciali più intense con Medio Oriente e non solo:
Le consegne dal Medio Oriente e dagli Stati Uniti sono in forte espansione. I flussi dall’Arabia Saudita dovrebbero raggiungere un nuovo massimo di circa 324.000 barili al giorno, mentre i carichi dagli Stati Uniti dovrebbero essere i più alti dall’agosto 2020.
Le spedizioni dall’Asia dovrebbero diminuire questo mese a causa dei minori flussi dalla Cina e da Singapore, anche se i carichi dall’India dovrebbero aumentare.
In questo modo, l’Europa sta vincendo una delle sfide delle materie prime dalla guerra in Ucraina. In realtà, quello che più è interessante in questa vicenda, è il cambiamento delle rotte. Proprio come sta accadendo per petrolio e gas, con le sanzioni a Mosca si stanno ridisegnando le reti degli affari mondiali.
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