Da diversi anni Aruba è impegnata in vari progetti nel settore dell’Intelligenza artificiale, con particolare interesse per lo sviluppo dell’identità digitale e del cloud computing.
Dal 2018 ad oggi il mercato italiano dell’AI è cresciuto del 32% raggiungendo nel 2022, stando ai dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence, un valore di 500 milioni di euro. È crescente il numero di aziende italiane disposte ad investire considerevoli risorse nelle sperimentazioni, ritenute indispensabili al fine di garantire l’efficacia e il successo dell’AI nei diversi contesti di applicazione.
Particolarmente promettenti e interessanti dal punto di vista delle aziende sono le possibilità che l’intelligenza artificiale offre nel settore dell’identità digitale. Garantire maggiore sicurezza, efficienza e migliorare la user experience sono alcuni degli obiettivi delle aziende che investono in questo settore.
Sviluppo dei processi di remote digital onboarding
In collaborazione con prestigiosi Atenei italiani e con la Fondazione LINKS, Aruba ha dato vita a un progetto sperimentale basato sull’Intelligenza artificiale, il cui scopo è quello di migliorare, innovare e ridurre al minimo le possibilità di errore umano durante i processi di remote digital onboarding. Aumentando sempre di più i servizi che, in fase di onboarding, richiedono il riconoscimento da remoto, è necessario tentare di assicurare gli stessi livelli di efficienza e sicurezza garantiti dal tradizionale riconoscimento in presenza. Per fare questo, Aruba e i suoi collaboratori hanno messo in campo tecniche avanzate di Attack Detection e Face Recognition grazie alle quali è possibile garantire l’associazione univoca al soggetto identificato e la memorizzazione sicura dello storico riconoscimenti avvenuti.
L’innovazione in campo di remote onboarding è solo uno dei tanti settori in cui gli investimenti e la ricerca si potrebbero rivelare fondamentali, per questo motivo sarà necessario continuare a investire e svolgere ricerche.
Le novità introdotte da elDAS 2.0 e l’avvento del Digital Identity Wallet andranno a implementare i vari servizi basati sull’identità digitale accanto ai già consolidati SPID e CIE.
È nell’interesse dei clienti che Aruba tenta di garantire la miglior user experience possibile e l’identificazione di anomalie e tentativi di false autenticazioni, in modo da assicurare loro la,protezione dei dati sensibili duranti i processi di onboarding.
L’AI al servizio del cloud
Il cloud computing, la gestione e l’orchestrazione di workload e servizi applicativi tramite piattaforma Kubernetes rappresentano un altro settore di elevato interesse per Aruba che, in sinergia con il Politecnico di Torino, supporta il progetto di open source LIQO, finanziato da Horizon Europe, con il quale è possibile far comunicare virtualmente tra loro infrastrutture cloud attraverso Kubernetes.
Obiettivo di Aruba sarà, dunque, quello di utilizzare l’Intelligenza artificiale all’interno della piattaforma LIQO per: organizzare al meglio i carichi di lavoro e favorire l’uso di energie rinnovabili riducendo l’impatto ambientale; gestire i carichi di lavoro su Cyber Physical System, garantendo il contiuum tra edge, fog e cloud.
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