La crisi del lavoro scuote la Cina

Federico Giuliani

4 Luglio 2024 - 07:00

Lo scorso aprile soltanto il 48% dei potenziali laureati cinesi aveva ricevuto offerte di lavoro. Le aziende, intanto, stanno spremendo sempre di più i loro dipendenti.

La crisi del lavoro scuote la Cina

La Cina ha un problema con il mercato del lavoro. Soprattutto per quello riguardante i neolaureati. Basta dare un’occhiata ai dati diffusi dalla società di risorse umane Zhaopin, secondo cui lo scorso aprile soltanto il 48% dei potenziali laureati cinesi aveva ricevuto offerte, una cifra in calo del 2,4% rispetto allo stesso periodo preso in esame nell’anno precedente.

A due mesi dalla laurea, inoltre, più della metà degli studenti universitari e laureati in cerca di lavoro non si è assicurata una posizione. La percentuale di neolaureati con offerte informali si attestava intorno al 75% fino al 2019, prima della pandemia di Covid. Il tasso di offerte è sceso al di sotto del 50% nella primavera del 2022, a causa del blocco governativo di Shanghai nel tentativo di fermare la diffusione del virus.

Allo stesso tempo, le società del settore privato che tradizionalmente fungevano da fonti di lavoro per giovani e giovanissimi – industrie immobiliari e scolastiche, ad esempio - stanno limitando le assunzioni. Queste società sono in sofferenza, visto che il governo si è attivato per frenarne il comportamento oligopolistico e scongiurare l’avvento di bolle di mercato. [...]

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