Alcuni exchange hanno scelto di proporsi agli investitori criptovalutari attraverso l’emissione di un token proprietario, anche note come crypto native. Fra questi è impossibile non menzionare Binance e FTX.
Binance ed FTX rappresentano il principale centro di scambi internazionale del circuito finanziario crypto, specie per gli investitori retail.
Entrambi questi ecosistemi finanziari propongono una propria criptovaluta, una «crypto nativa». I motivi possono essere i più disparati: facilitare gli scambi interni all’exchange, creare uno strumento di finanziamento per la propria struttura oppure addirittura creare un metodo di pagamento efficace.
Fra la marea di progetti proposti tra il 2017 e il 2022, gli exchange rappresentano indubbiamente uno dei business su blockchain più redditiz. I token rappresentativi dell’ecosistema che circonda queste piattaforme hanno inoltre un’effettiva utilità pratica, a differenza della stragrande maggioranza degli altri utility token.
Con il boom del settore cryptovalutario del 2017 e successivamente con l’exploit del 2020 il prezzo di molte crypto ha registrato rendimenti inimmaginabili. Ovviamente anche il prezzo dei token nativi degli exchange è cresciuto sensibilmente. Ma conviene effettivamente puntare su queste criptovalute native?
Binance (BNB)
Binance è un ecosistema blockchain leader a livello globale. I servizi proposti da Binance vanno oltre il mero scambio di crypto ponendosi sul mercato come un hub criptovalutario centralizzataoa tutto tondo. Ciò che rende unico Binance è la sua blockchain denominata BNB Chain.
Il token che alimenta l’ecosistema che ruota attorno alla blockchain di Binance è BNB.
Binance Coin (BNB) è fra gli utility token più utilizzati al mondo. All’interno di Binance viene speso per pagare beni e servizi attraverso la Binance Card. Nel trading, è possibile utilizzarlo per pagare le commissioni di transazione. Nella sezione earn viene utilizzato per partecipare ad aste esclusive e per altre moltissime attività.
Inoltre, la detenzione di BNB attribuisce ai possessori il diritto a una serie di benefici monetari fra cui ingenti risparmi sulle spese di commissione.
Il valore del token è sorretto da una particolare procedura economica chiamata “burn”: BNB utilizza infatti un sistema di auto-burn per ridurre costantemente l’offerta totale. Tale meccanismo brucia sulla base di un calcolo predefinito un certo quantitativo di token BNB ogni trimestre.
Il giorno del lancio, un BNB valeva meno di un dollaro e nel 2021 è arrivato a prezzare persino $640. Nel 2022 il prezzo è crollato raggiungendo addirittura il valore dei $200, cifra comunque molto più alta rispetto il prezzo di ingresso nel mondo crypto.
FTX (FTT)
FTX è oggettivamente considerato uno degli exchange più famosi sul panorama crypto. Con il tempo ha acquisito sempre più notorietà grazie alla particolarità dei prodotti proposti sulla sua piattaforma. FTX è infatti rinomata per l’enorme varietà di strumenti sintetici negoziabili: futures a scadenza, perpetual futures, opzioni, volatility index, azioni tokenizzate e molto altro.
La piattaforma è stata creata dal famigerato Sam Bankman-Fried e da altri soci della trading firm “Alameda Research”. Il motto di FTX è proprio: “una piattaforma creata da trader per i trader”.
Il token nativo dell’exchange è FTT ed è un utility token molto sfruttato dai trader della piattaforma. Nonostante FTX non abbia una chain a supporto del proprio ecosistema, il token FTT resta comunque indispensabile per il relativo funzionamento.
Detenere FTT significa avere un rilevante sconto sulle fee di negoziazione e ricevere frequentemente airdrops consistenti su token gestiti totalmente o in parte da FTX o dall’Alameda Reasearch.
Così come BNB, anche FTT ha un meccanismo di “burn” che ha l’obiettivo di regolare il prezzo del token. Attualmente sono stati bruciati circa 20 milioni di FTT. Il metodo con il quale vengono bruciati i token è diverso rispetto a quello utilizzato da Binance e si chiama “Programma di Riacquisto e di Coinburn”: FTX si impegna a riacquistare e bruciare una quantità di token pari al 33% delle commissioni generate su FTX e i token verranno riacquistati direttamente dai gestori della piattaforma sul cross FTT/USD su base settimanale.
Nel 2020 era possibile acquistare un FTT con meno di $2. Nel 2021 il prezzo di un FTT è arrivato a toccare $80 per poi nel 2022 crollare sino la soglia dei $20. Anche in questo caso, il prezzo attuale del token supera comunque di gran lunga il valore di listing.
Ha senso acquistare questi token?
Attualmente il mercato crypto sta subendo un forte ridimensionamento delle proprie valutazioni. Per tale motivo molti investitori si stanno domandando se abbia senso investire adesso.
Speculare sulla variazione del prezzo di questi strumenti può essere molto difficile in quanto al momento il trend di fondo non sembra affatto crescente. Si potrebbe pensare d’impostare un piano di accumulo qualora si avesse il timore di non riuscire a entrare esattamente nella zona più profonda del prezzo.
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