Liberarsi dei debiti con la compensazione, quando è possibile e come

Ilena D’Errico

12/12/2023

Ecco come funziona la compensazione, quando è possibile avvalersene per liberarsi dai debiti e come fare.

Liberarsi dei debiti con la compensazione, quando è possibile e come

La compensazione è uno dei metodi con cui è possibile liberarsi dei debiti, naturalmente non senza uno sforzo economico ma comunque in modo abbastanza conveniente. È un istituto molto semplice e intuitivo, dato che si basa sulla differenza tra i debiti verso un soggetto e i crediti a cui si ha diritto rispetto allo stesso. Oltre all’efficacia e alla rapidità di cui possono beneficiare le parti, la compensazione è un istituto molto utile per evitare un grande numero di cause civili e sovraccaricare (ulteriormente) i tribunali.

Ovviamente il requisito base della compensazione è che due soggetti siano fra loro al contempo creditori e debitori, così da evitare passaggi superflui di denaro e compensare - anche solo parzialmente - i debiti. Esistono però ulteriori requisiti per poter accedere alla compensazione, oltre che differenti modalità con cui può avvenire questa procedura.

In apparenza può sembrare un istituto banale, ma la possibilità di fronteggiare l’adempimento attraverso un credito consente di mettersi in regola rispetto alle proprie obbligazioni senza dover sopportare l’esborso economico. Oltretutto, questo istituto può essere efficace anche per quanto riguarda le imposte, perciò può risultare particolarmente conveniente per non subire eccessive variazioni nella propria disponibilità economica. Ecco quando è possibile la compensazione e come funziona.

Cos’è la compensazione

La compensazione, per quanto concerne il diritto civile, è definita dall’articolo 1241 del Codice civile come:

Quando due persone sono obbligate l’una verso l’altra, i due debiti si estinguono per le quantità corrispondenti, secondo le norme degli articoli che seguono.

Come già detto, il concetto di base è estremamente intuitivo: se Tizio deve a Caio 500 euro e Caio deve a Tizio 300 euro è più comodo che Tizio dia a Caio soltanto 200 euro, evitando ulteriori transazioni, e le obbligazioni si sono estinte per compensazione (in questo caso parziale).

Come funziona

Esistono diverse tipologie di compensazione, in particolare:

  • La compensazione legale;
  • la compensazione giudiziale;
  • la compensazione volontaria.

Si parla di compensazione legale quando i debiti sono omogenei, mentre la compensazione giudiziale, invece, opera su sentenza del giudice quando uno dei debiti è di facile liquidazione ma non liquido. Infine, la compensazione volontaria opera come libero accordo tra le parti (anche preventivo).

Quando è possibile

Per la compensazione legale è necessario che entrambi i crediti siano:

  • Omogenei e fungibili (cioè aventi ad oggetto lo stesso genere in numero determinabile, come due somme di denaro);
  • liquidi, quindi il loro ammontare è determinato;
  • esigibili, non sottoposti a vincoli e termini (come delle scadenze ancora non giunte);
  • certi, cioè non contestati dalle parti.

La compensazione giudiziale (che nasce solo se costituita dalla sentenza del giudice) è invece adatta anche quando uno dei crediti non è liquido, ma di facile liquidazione, cioè l’accertamento può essere fatto in tempi brevi e con metodi semplici di calcolo.

Per la compensazione volontaria, invece, non c’è alcun requisito perché si basa sul libero accordo delle parti.

I crediti non compensabili

Non sono compensabili:

  • I crediti per la restituzione di cose di cui il proprietario è stato spogliato ingiustamente;
  • i crediti per la restituzione di cose depositate o date in comodato;
  • i crediti che sono stati dichiarati impignorabili;
  • i crediti per cui il debitore ha preventivamente rinunciato alla compensazione;
  • i crediti per cui la legge ha vietato la compensazione (con alcuni divieti presenti nel Codice civile).

Anche in questi casi, le parti possono liberamente applicare la compensazione (salvo che il divieto abbia ragioni di ordine pubblico). I divieti riguardano le parti lese, perciò ad esempio colui che ha spogliato ingiustamente il proprietario non può invocare la compensazione mentre il diretto interessato sì.

Compensazione tributaria

Per quanto riguarda il diritto tributario, la compensazione può essere verticale (cioè all’interno della stessa tipologia di imposta) oppure orizzontale, per le imposte diverse. Esistono alcuni limiti, tra cui:

  • Il massimo di 2 milioni di euro annui per le compensazioni orizzontali;
  • il divieto agli accollanti di debito di imposta di altri soggetti;
  • l’apposizione del visto di conformità sulla dichiarazione per crediti superiori a 5.000 euro.

Come fare

La compensazione legale opera automaticamente dal momento di coesistenza dei crediti/debiti, ma in caso di giudizio deve essere resa nota al giudice, poiché non può rilevarla d’ufficio. La compensazione giudiziale, invece, deve essere espressamente sancita dal giudice insieme ai provvedimenti necessari, come la sospensione della condanna per il credito già liquido fino all’accertamento dell’altro.

La compensazione volontaria non segue alcun tipo di formalità e non può essere imposta alla controparte che vi si oppone (in questo caso è comunque necessario avviare una causa civile se sussistono i presupposti per la compensazione legale o giudiziale).

Infine, per la compensazione fiscale è necessario seguire gli adempimenti stabiliti dall’Agenzia delle entrate a seconda della propria posizione, ma in ogni caso attraverso il modello F24, anche se il saldo finale è pari a 0. Per approfondire quanto legato alla compensazione in materia fiscale si raccomanda la lettura: Compensazione orizzontale e verticale: differenze e funzionamento.

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