Liceo Made in Italy, a cosa serve, quali materie ci sono e piano di studi

Luna Luciano

28 Dicembre 2023 - 22:39

Al via le iscrizioni per il Liceo Made in Italy per l’anno scolastico 2024-2025. Ecco cosa si studierà e a cosa serve.

Liceo Made in Italy, a cosa serve, quali materie ci sono e piano di studi

Al via le iscrizione per il Liceo del Made in Italy. Con il nuovo anno saranno ufficialmente aperte le iscrizioni per il liceo introdotto da una delle prime riforme del Governo Meloni.

A distanza di 14 mesi, il via libera della Camera segna ha quindi dato il via al nuovo percorso liceale che in parte ricalcherà i programmi di altri licei ma con l’aggiunta di materie economico-giuridiche e Stem.

Le iscrizioni saranno aperte il 18 gennaio 2024 fino al 10 febbraio per l’anno scolastico 2024-2025, meno di un mese per raccogliere le adesioni e l’interesse degli studenti verso il nuovo indirizzo liceale. Le iscrizioni si potranno inoltrare sulla piattaforma Unica.

La costituzione delle classi del primo anno del percorso liceale del Made in Italy potrà avvenire su richiesta delle istituzioni scolastiche che erogano l’opzione economico-sociale del percorso del liceo delle Scienze umane, senza chiedere ulteriori risorse.

Davanti a un nuovo percorso formativo è bene che gli studenti conoscano il piano studi, per conoscere e familiarizzare con le materie, e soprattutto quale sia lo scopo formativo del liceo. Di seguito tutto quello che serve sapere a riguardo.

Liceo Made in Italy: materie e piano di studi

In attesa del via libero del Senato, è stata diffusa una bozza di quello che dovrebbe essere il piano di studi, dove sono elencate le materie del biennio e del triennio e le ore a loro dedicate.

Stando a quanto reso noto da Il Sole24Ore è prevista la seguente ripartizione annuale:

  • 132 ore di Lingua e letteratura italiana;
  • 99 ore di Storia e Geografia; di Diritto; si Economia Politica; di Lingua e Cultura Straniera e di Matematica (con Informatica);
  • 66 ore di una Seconda Lingua con annessa Cultura Straniera; di Scienze Naturali, di Scienze Motorie e Sportive;
  • 33 ore da dedicare a Storia dell’Arte e Religione o altre attività alternative.

Guardando il quadro orario si potrebbe tranquillamente scambiare questo piano di studi con quello del liceo delle Scienze Umane a indirizzo Economico Sociale, un indirizzo che non verrà soppresso, come si è inizialmente ipotizzato, ma resterà un indirizzo distinto.

Infatti, tutto cambia durante il triennio, durante il quale si affronteranno materie e argomenti peculiari quali:

  • Economia e gestione delle imprese del Made in Italy;
  • modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare e Made in Italy e mercati internazionali.

Non mancherà nemmeno in questo percorso l’alternanza scuola-lavoro con tirocini presso le imprese dei settori di interesse per gli studenti, in modo da accrescere le competenze necessarie allo sviluppo e alla valorizzazione del Made In Italy.

Liceo Made in Italy, a cosa serve?

Il liceo Made in Italy, come spiegato dalla Sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, ha lo scopo di preparare la classe dirigente necessaria alla promozione e alla tutela delle eccellenze italiane, colmando così un vuoto e intervenendo nella “capacità di tutelare, valorizzare e promuovere le eccellenze italiane nel mondo”.

L’obiettivo quindi è quello di formare studenti con conoscenze e competenze specifiche nella gestione d’impresa e nelle strategie di mercato, formando una nuova categoria di giovani imprenditori in grado di valorizzare il patrimonio nazionale, dal punto di vista culturale, gastronomico, turistico e in tutti quei settori strategici del nostro Paese.

Il liceo di durata quinquennale, al pari dei licei Scientifico, Classico, Linguistico, delle Scienze Umane, Musicale e Coreutico, accoglierà le iscrizioni degli studenti dal 18 gennaio al 10 febbraio, una finestra temporale minore di un mese per raccogliere e valutare l’interesse degli studenti verso il nuovo percorso liceale.

Un percorso che non è stato nemmeno presentato in tempo agli open day di inizio anno e per il quale sarà necessario valutare la disponibilità di risorse umane, economiche e strumentali. Non resta quindi che attendere la risposta degli studenti, per scoprire se verrà raggiunto il numero minimo di iscrizioni per far partire il primo anno di sperimentazione.

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