Attenzione alla somma massima di soldi in contanti che si possono portare in tasca quando si viaggia e non si devono considerare solo le banconote.
Qual è il limite di contante, che non richiede dichiarazione, che si può portare alla dogana nel 2025? Le nuove indicazioni delle Dogane chiariscono quella che è la definizione di denaro contante (poiché non si devono contare solo le monete e le banconote), i controlli che si possono subire alla dogana e gli obblighi che si devono rispettare per i trasferimenti all’estero di determinati importi.
Quando si va all’estero il limite di contanti che si può portare con sé senza effettuare dichiarazioni è di 10.000 euro. Oltre questa soglia bisogna dichiarare il contante che si porta. L’errore che molti commettono nel considerare la quantità di contanti che si ha dietro, è quella di contare solo eventuali monete e banconote, mentre nella definizione di denaro contante rientrano anche altri titoli al portatore. Cosa contribuisce al raggiungimento della somma limite?
Le nuove regole sui contanti
Nella circolare 1/2025 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli si recepiscono le novità contenute nel decreto legislativo 211 del 2024 per quel che riguarda la circolazione del denaro contante in entrata o uscita dall’UE. La nuova normativa, entrata in vigore il 17 gennaio 2025, ha portato delle modifiche sulle autorità a cui competono gli accertamenti, sugli obblighi di dichiarazione e sulle sanzioni.
La regola di base non cambia, in caso si decida di portare fuori dall’Italia un importo di denaro contante superiore ai 10.000 euro è necessaria una dichiarazione. Ma come si calcola il denaro contante?
Denaro contante, la definizione
Diversamente da quello che si potrebbe credere nella definizione di denaro contante non rientrano solo le banconote o le monete, ma anche qualsiasi altro titolo che autorizza il portatore al pagamento senza bisogno di provare la propria identità.
Vi rientrano, quindi:
- i traveller’s cheque;
- gli assegni;
- i vaglia cambiari;
- sono considerati come denaro contante anche i lingotti, le pepite o le monete in oro;
- rientrano nel denaro contante anche le carte prepagate non nominative che hanno caricato al loro interno liquidità e che possono essere utilizzate per il pagamento.
Quando si decide di uscire dall’Italia, quindi, il conteggio del denaro contante deve essere effettuato tenendo conto di tutti questi metodi di pagamento, oltre alle banconote e alle monete.
Gli accertamenti alla frontiera
A poter controllare l’ammontare dei contanti di chi passa alla dogana sono i militari della Guardia di Finanza e i funzionari dell’Agenzia delle Dogane. Se al momento del controllo è accertata una violazione gli stessi possono trattenere momentaneamente (il trattenimento può durare al massimo 30 giorni che sono prorogabili a 90 giorni) il denaro contante ed elevare le sanzioni previste.
Per chi trasporta più di 10.000 euro in contanti, oltre agli obblighi di dichiarare le somme, c’è anche quello di mettere a disposizione le somme per i controlli doganali. Per chi viola la norma del limite dei contanti alla dogana senza effettuare la dovuta dichiarazione la sanzione che viene elevata dipende dall’importo dei contanti trasportato: in ogni caso non può essere inferiore a 900 euro e superiore a un milione di euro.
All’eccedenza dell’importo che supera i 10.000 euro si applicano le seguenti percentuali di sanzioni:
- dal 30% al 50% se l’eccedenza non supera i 10.000 euro;
- dal 50% al 70% se l’eccedenza non supera i 100.000 euro;
- dal 70% al 100% se l’eccedenza supera i 100.000 euro.
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