Cosa deciderà la Banca del Giappone sui tassi e quale impatto sullo yen? La valuta giapponese può ancora crollare. Tutte le previsioni.
Il rally dello yen è destinato a finire? Se lo chiedono gli investitori dinanzi alle oscillazioni della valuta giapponese in questo finale di settimana e in attesa della riunione della Bank of Japan. Cosa deciderà sui tassi di interesse?
Dopo aver guadagnato il 2,5% rispetto al dollaro negli ultimi giorni, avviandosi verso la sua migliore performance da fine aprile, lo yen si sta ora stabilizzando. Il recente aumento della volatilità della valuta è destinato a salire ulteriormente secondo gli analisti, poiché il crollo della liquidità nel periodo estivo amplifica l’impatto dell’incertezza sulla prossima mossa politica della Banca del Giappone.
Diversi investitori avvertono che il rally è fragile, come è stato dimostrato quando lo yen ha rapidamente ritracciato i guadagni dopo cifre di crescita economica degli Stati Uniti più forti del previsto. Cosa aspettarsi sulla valuta e, soprattutto, sull’attesa riunione della Banca del Giappone in agenda il 31 luglio?
Yen, crollo in vista? Tutte le previsioni. Cosa farà la Bank of Japan?
Sia la BoJ che la Federal Reserve annunceranno le loro decisioni politiche il 31 luglio. Il giorno sarà cruciale per i mercati e le eventuali scelte sui tassi si influenzeranno a vicenda.
Secondo le stime del LSEG, c’è una probabilità del 67,2% che la banca centrale giapponese aumenti i tassi di 10 punti base (bps), in rialzo rispetto alla probabilità del 40% registrata all’inizio della settimana.
Secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati vedono invece solo una minima possibilità di un taglio dei tassi da parte della Fed di almeno 25 punti base la prossima settimana, ma stanno pienamente scontando un taglio a settembre.
L’impatto sullo yen dipenderà proprio dall’incrocio dei meeting, visto che un dollaro meno forte (con tagli ai tassi in arrivo) può stimolare la valuta nipponica (con potenziale aumento del costo del denaro).
Tuttavia, i dubbi su cosa accadrà sono molti. I mercati degli swap hanno suggerito una probabilità del 45% che la Banca del Giappone aumenti i tassi di 15 punti base entro la conclusione della riunione politica del 31 luglio, il che indica molta cautela. E solo il 30% degli osservatori della BoJ intervistati da Bloomberg prevede un aumento, anche se oltre il 90% lo vede come un rischio.
Ciò rende i rialzisti dello yen vulnerabili, soprattutto se la banca del Giappone dovesse deludere le aspettative di un taglio considerevole negli acquisti di obbligazioni, o se la Federal Reserve facesse qualcosa per smorzare le speranze di tagli dei tassi negli Stati Uniti nei prossimi mesi.
“Il rally dello yen è stato folle”, ha detto Nick Twidale di ATFX Global Markets, che ha fatto trading sulla valuta giapponese per un quarto di secolo. “La BoJ potrebbe essere una guastafeste e non fare la sua parte nel restringere la politica”.
Twidale ha affermato che se la BoJ deluderà il mercato, le operazioni di carry trade che hanno mantenuto debole lo yen “potrebbero tornare con prepotenza”.
Altri, da BlackRock Inc. ad ex funzionari della banca centrale, prevedono che la BoJ manterrà i tassi di interesse fermi ancora per molto.
Se la Banca del Giappone non interviene, il tasso di cambio dollaro-yen potrebbe aumentare di nuovo, secondo Amir Anvarzadeh, stratega di Asymmetric Advisors che monitora i mercati giapponesi da oltre tre decenni.
Se la BoJ “non manterrà pienamente le promesse”, allora lo yen potrebbe indebolirsi verso il livello 158 rispetto al dollaro, secondo Rodrigo Catril della National Australia Bank Ltd.
Tuttavia, anche se la banca giapponese dovesse inasprire la politica monetaria mercoledì, ci sarebbero ancora motivi per continuare a privilegiare le operazioni di carry trade, tramite le quali gli investitori sfruttano i tassi di interesse estremamente bassi del Giappone per contrarre prestiti in yen e poi investire in valute con rendimenti più elevati.
Dopo un rialzo, i rendimenti impliciti dello yen sarebbero comunque circa 90 punti base più bassi rispetto a quelli del franco svizzero, che è una valuta di finanziamento alternativa per le operazioni di carry trade.
Quale direzione prenderà lo yen? L’incognita Fed
Anche i rischi sui tassi Usa abbondano nelle considerazioni sulla valuta giapponese Se le probabilità di tagli dei tassi della Fed dovessero ridursi, lo yen potrebbe essere nuovamente sotto attacco.
“Lo yen potrebbe testare quota 160 se la Fed non segnalerà un taglio dei tassi a settembre e i dati statunitensi inizieranno a rafforzarsi di nuovo”, ha affermato Charu Chanana, responsabile della strategia valutaria di Saxo Capital Markets.
Da considerare anche i dati economici frammentari del Giappone, che danno credito a incertezze: mentre un indicatore chiave che traccia la forza del settore dei servizi giapponese è rimbalzato a luglio, una misura dell’attività delle fabbriche ha mostrato una contrazione. La deludente spesa dei consumatori sta complicando ulteriormente la decisione della BoJ la prossima settimana, affermano persone a conoscenza della questione. Lo yen ha ancora spazio per indebolirsi.
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