Malta è il primo Paese al mondo a fornire un quadro legale alle criptovalute. Approvati dal Parlamento tre progetti di legge per la blockchain
Il Parlamento di Malta ha approvato tre progetti di legge che stabiliscono un quadro normativo per la tecnologia blockchain.
A riportare la notizia è stato il quotidiano del Paese, Malta Today. I documenti comprendono il Malta Digital Innovation Authority Act, l’Innovative Technological Arrangement and Services Act e il Virtual Financial Asset Act.
Si tratta di una mossa perfettamente in linea con i piani - mai nascosti - del più piccolo Paese europeo, che sta cercando di fare del suo territorio il centro del mondo delle crypto. Il primo ministro, Joseph Muscat, vede infatti le valute virtuali come il futuro del denaro, “la base di una nuova economia”.
Cosa dicono le leggi?
Ancora pochi dettagli sono disponibili sulle tre norme, di cui però si possono già delineare i tratti più generali.
Più nello specifico, il Virtual Financial Assets Act disciplina le ICO e i requistiti da rispettare per l’acquisizione di un progetto.
Il Malta Digital Innovation Authority Act inquadra la nascita di un organismo del settore crypto che si chiamerà appunto Malta Digital Innovation Authority, con compiti di strutturare principi guida e funzioni normative.
L’Innovative Technology Arrangements and Services Act definisce i tratti di un’impresa basata su blockchain e la rende riconoscibile a livello legislativo.
Malta pioniere del quadro normativo sulle crypto
Silvio Schembri, sottosegretario ai servizi finanziari, ha reso nota tramite un tweet l’approvazione delle leggi, evidenziando come il Paese sia il primo a fornire un solido quadro giuridico per le società di blockchain:
“I tre disegni di legge che regoleranno la tecnologia di registro distribuito (DLT) sono stati approvati dal Parlamento e convertiti in legge. Malta è il primo Paese al mondo a dare certezze giuridiche in questo campo”.
Secondo Schembri l’atto del Parlamento potrebbe mettere a repentaglio gli investitori, perché le aziende ora dispongono degli strumenti legali necessari per operare in un ambiente regolamentato. Il sottosegretario si è anche detto fiducioso del fatto che molte società sceglieranno Malta come base operativa, e ha ribadito che il Paese offre un sistema solido, che determinerà un’ulteriore crescita economica.
L’avvocato maltese Jean-Philippe Chetcuti ha notato come il passaggio della nuova legislazione potrebbe porsi come una pietra miliare per Malta, che mostra così i tratti di un’economia lungimirante e si qualifica come vera “isola della blockchain”. Con questa mossa - nota Chetcuti - le società si sentiranno a loro agio investendo di più e stabilendosi sul territorio.
Malta, isola della blockchain
Una moltitudine di attività legate alle criptovalute si sono già spostate nel piccolo arcipelago europeo. Qui infatti i funzionari hanno adottato misure normative per diventare l’isola della blockchain. Recentemente, diversi exchange di criptovaluta, tra cui Binance, OKex e BitBay hanno trasferito le loro operazioni sul territorio a causa dello sviluppo di spazi blockchain e cripto-friendly.
A maggio, il ministro dei trasporti di Malta ha annunciato una partnership con la società britannica Omnitude, con l’obiettivo di rivoluzionare il settore utilizzando la tecnologia blockchain.
In più, Malta Gaming Authority ha pubblicato un documento contenente diverse linee guida sulle applicazioni relative alla criptovaluta nel settore del gioco. Lo scopo è quello di stabilire degli standard che si riferiscano nello specifico a valute virtuali e alla tecnologia blockchain.
Già lo scorso anno il governo stava lavorando allo sviluppo di un progetto per testare la possibilità di utilizzare la blockchain al fine di registrare i certificati accademici.
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