Mascherina obbligatoria, pannelli divisori negli ambienti occupati da più lavoratori e sanificazione periodica. A dettare le regole in materia di sicurezza sul lavoro in vista della Fase 2 è l’INAIL, nel documento tecnico del 23 aprile 2020.
Mascherine obbligatorie, pannelli divisori e sanificazione periodica della sede di lavoro: sono questi tre dei punti al centro del documento tecnico INAIL predisposto in vista della Fase 2.
La ripresa graduale delle attività produttive e la riapertura di molte aziende dal 4 maggio 2020 presuppone l’obbligo, per il datore di lavoro, di garantire il rispetto delle norme in materia di sicurezza e tutela della salute dei lavoratori.
L’obiettivo è prevenire il rischio di contagio da coronavirus nei luoghi di lavoro e la strada da seguire è illustrata dall’INAIL, in un piano articolato secondo tre tipologie di azioni:
- misure organizzative;
- misure di prevenzione e protezione;
- misure specifiche per la prevenzione dell’attivazione di focolai epidemici.
Distanziamento sarà la parola chiave anche durante la Fase 2 e, qualora non possibile, sarà necessario adottare tutte le misure di sicurezza idonee a contenere il rischio di contagio. La mascherina a lavoro diventerà quindi spesso obbligatoria, accanto ad una gestione degli spazi di lavoro volta a ridurre il contatto tra i dipendenti.
Mascherina a lavoro e pannelli divisori: distanziamento al centro anche della Fase 2. Le misure organizzative dell’INAIL per il rispetto della sicurezza
La riapertura di uffici, negozi e fabbriche non potrà prescindere da un’analisi dell’organizzazione del lavoro, che potrà portare ad una rimodulazione di spazi, postazioni ed orario di lavoro.
Il rispetto del distanziamento sociale è uno dei primi punti evidenziati nel documento tecnico pubblicato dall’INAIL sulla sicurezza sui luoghi di lavoro in vista della ripresa delle attività produttive.
Per gli ambienti dove operano più lavoratori contemporaneamente sarà necessario riposizionare le postazioni di lavoro per garantire la giusta “distanza di sicurezza”, anche mediante l’introduzione di barriere separatorie (pannelli in plexiglass, mobilio, ecc.).
Per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’INAIL individua tra le misure di sicurezza l’utilizzo della mascherina chirurgica. Bisognerà in ogni caso basarsi sul DVR (documento valutazione rischi) per determinare quali DPI consentano di ridurre il rischio contagio in relazione alla specifica attività svolta.
L’utilizzo degli spazi comuni dovrà prevedere una specifica turnazione (si pensi a mense, spogliatoi o servizi igienici), ed una ventilazione continua degli ambienti. Anche l’ingresso ed uscita dei lavoratori dovrà avvenire in modalità scaglionata e su turni.
Sanificazione periodica e pulizia giornaliera: misure igieniche per garantire la sicurezza alla ripresa del lavoro
Al distanziamento si affianca poi il rispetto delle misure igieniche e di sanificazione degli ambienti.
L’INAIL evidenzia quindi che, soprattutto nei territori a maggior endemia e nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di Covid-19, è opportuno prevedere alla riapertura una sanificazione degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
Alla sanificazione periodica bisognerà poi affiancare la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti e delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
Si ricorda che per la sanificazione dei luoghi di lavoro è previsto un credito d’imposta del 50%, una forma di rimborso per le spese a carico dell’azienda.
Il rischio dei mezzi pubblici e la necessità di incentivare lo smart working
A far crescere il rischio di sviluppo di nuovi focolai di contagi da coronavirus non è solo il contatto tra lavoratori all’interno di uffici, fabbriche o negozi, ma anche tutto quello che c’è prima dell’inizio dell’ordinaria giornata lavorativa.
Sono soprattutto i trasporti a preoccupare, tanto che è in fase di predisposizione un protocollo di sicurezza anche per gli spostamenti mediante mezzi pubblici.
È essenziale evitare aggregazioni sociali anche in relazione agli spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e rientrare a casa, evidenzia l’INAIL. Bisognerà quindi adottare misure organizzative per mitigare il rischio:
“ad esempio adottando piani di mobilità adeguati, misure specifiche per disciplinare l’uso dei mezzi pubblici o incentivando forme di trasporto sul luogo di lavoro differenti, anche con il mezzo privato.”
A tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sarà necessario valorizzare forme di lavoro a distanza. Lo smart working resta centrale anche nella Fase 2 e, evidenzia l’INAIL, anche nella fase di progressiva riattivazione del lavoro costituirà un utile e modulabile strumento di prevenzione in molti settori.
Al lavoro a distanza bisognerà tuttavia affiancare misure di supporto per la prevenzione dei rischi connessi: incoraggiare il lavoratore ad effettuare pause regolari, garantire supporto ai lavoratori che si sentono in isolamento e a quelli che contestualmente hanno necessità di accudire i figli.
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