L’intero comparto commodities potrebbe scontare un prolungato periodo di lateralità. Diverso, invece, il destino del gas naturale
I dati intraday e in tempo reale del Grafico RNGWHHD sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.
Con una performance YTD (year to date) di poco inferiore alla doppia cifra (+9,17%) il benchmark CRB Index rappresentativo dell’intera asset class commodities giunge in questa ultima parte dell’anno in uno status di potenziale interesse.
Sono dieci le ottave, compresa quella in corso, che circoscrivono le quotazioni all’interno di un trading range molto evidente e, pertanto, facile da interpretare.
Operativamente, al termine di settembre i prezzi hanno iniziato un movimento rialzista di brevissimo termine che ha successivamente arrestato la propria corsa a quota 293,568 punti. A seguire, invece, si sono alternate chiusure weekly che, registrando un minimo in corrispondenza di soglia 277,707 punti (inizio novembre) hanno, di fatto, delimitato l’ipotesi ad una prima interpretazione grafica ovvero: plausibile lateralità.
Nelle sessioni settimanali che si sono succedute l’intera dinamica dei prezzi non ha nient’altro che confermato questi due estremi del trading range ipotizzato e, parallelamente, hanno inoltre sottolineato l’importanza di fondo riconducibile all’aderenza a due specifici livelli di ritracciamento (50% e 61,8%) di Fibonacci
.
Riscontrati questi valori in aggiunta ai precedenti (293,568 e 277,707 punti) non sembra poter essere un azzardo individuare una potenziale strategia secondo l’ipotesi di: long al superamento di area 289,90 punti oppure short in caso di cedimento a quota 282,72. In sede di money management il target concernente l’acquisto vede un primo approdo oltre il massimo di ottobre (289,90 punti) mentre, in ottica ribassista, l’obiettivo potrebbe estendersi oltre soglia 276,85 punti.
Basket energy: focus gas naturale
L’intero paniere sconta una debolezza di fondo strettamente riconducibile al principale constituent rappresentato dal petrolio. Nonostante questo primario attore non attragga su di sé le giuste ed importanti luci a farla, invece, da padrone è stata la recente performance capitalizzata dal gas naturale che, da area 2,21 di fine ottobre ha, ormai, abbondantemente varcato la soglia di 3,40.
Consapevoli che il “mercato ha sempre ragione”, dopo questo importante rally, appare molto difficile sostenere eventuali tesi a supporto di un ulteriore allungo soprattutto in ottica di brevissimo termine. Resta, comunque, in essere, una pratica ed immediata prospettiva che ai più attenti osservatori non dovrebbe essere sfuggita.
Graficamente, infatti, l’ultima ottava ha indicato un pressoché punto di svolta a livello tecnico con un prezzo finale ben confinato all’interno di una potenziale lateralità di più ampio respiro: area 3,62 potrebbe rappresentare un importante ostacolo (resistenza) qualora il sottostante dovesse ambire a nuovi massimi di periodo.
Viceversa, soglia 3,16 (supporto), sembra poter decretare una fase di accentuata discesa con obiettivo inferiore a quota 3. Nonostante il versante algoritmico presenti sui principali indicatori (leading e lagging) ancora forti segnali di acquisto immaginare una fisiologica pausa nell’andamento dei prezzi non è errato. Rimaniamo, pertanto, vigili in caso di downside con particolare attenzione all’eventuale cedimento di area tre.
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