Mercati finanziari ancora in tensione. Cosa sta succedendo?

Tommaso Scarpellini

14 Ottobre 2023 - 08:51

I mercati finanziari sono ancora una volta in subbuglio, con il mercato energetico in forte crescita insieme ai metalli preziosi. Cosa sta accadendo di così preoccupante?

Mercati finanziari ancora in tensione. Cosa sta succedendo?

Lo sguardo dei trader e degli investitori è rivolto al mercato azionario a causa dei possibili rischi di deprezzamento e al mercato obbligazionario a causa del recente innalzamento dei rendimenti, mentre il mercato delle materie prime, venerdì, ha registrato una anomala rivalutazione dei prezzi sul mercato dei futures.

Sebbene la spinta parta prevalentemente da shock relativi al segmento energetico, la paura si è poi trasmetta anche al comparto borsistico dei metalli preziosi, i primi a positivizzarsi di fronte a nuove preoccupazioni.

I motivi, questa volta, non riguardano il tanto discusso conflitto in Medio Oriente, sebbene a primo impatto molti operatori di borsa abbiano ricollegato l’innalzamento dei corsi dei futures a un aggravamento della guerra in Israele.

Quindi, cosa sta accadendo?

Cosa sta accadendo sui mercati finanziari? Attenzione alle materie prime

A quanto pare, la questione si sposta nuovamente in Ucraina, con gli Stati Uniti in fase di inasprimento delle sanzioni riguardo le esportazioni di greggio russo, il secondo produttore mondiale di petrolio. Il prezzo dei WTI e del Brent ha registrato un guadagno superiore al 4% in poche ore. L’indice di volatilità del petrolio OVX è in crescita di oltre l’11%, a causa del timore di uno shock negativo sull’offerta. L’impatto non ha influenzato il prezzo del Natural Gas, il quale ha registrato un leggero deprezzamento, evitando così l’impatto esclusivamente relativo al mondo petrolifero.

La notizia delle sanzioni ha avuto un effetto positivo sulla prospettiva del tasso d’inflazione futuro, il quale potrebbe comportare un ulteriore aumento invernale imprevedibile e sconveniente, dato l’alto livello attuale dei tassi d’interesse della Fed e della BCE. Si parla quindi di un ulteriore peggioramento del sentiment degli operatori che ha creato un contesto borsistico particolare: il prezzo dei metalli preziosi è aumentato in seguito ai nuovi timori per il resto del 2023. Il prezzo dell’oro e dell’argento sta crescendo più del petrolio, con un rialzo anche in questo caso superiore al 4%.

Per qualche strana ragione, parlando di anomalie, il valore del dollaro non ha registrato un decremento, come spesso accade data la correlazione inversa che ha con il comparto delle materie prime. Il DXY è in crescita, recuperando le perdite delle ultime settimane, registrate a seguito dello scoppio della guerra, invalidando tutte le teorie ribassiste sul biglietto verde.

Sul comparto azionario, l’S&P500 ha registrato il secondo ribasso consecutivo, dopo la nascita dell’ipotesi di nuove tensioni sui tassi, a causa della modifica delle aspettative sull’inflazione. L’indice statunitense è in contrazione dell’1,45% rispetto ai massimi di ottobre. Lo stesso vale per l’EU50, con un downtrend superiore al 2% in sole due sessioni borsistiche.

S&P500, EU50, 1D S&P500, EU50, 1D Grafico a candele dell'indice S&P500 e lineare sull'EU50. Fonte: teletrader.com

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