Commodity: gli investitori riscoprono l’investimento in oro

Luca Fiore

6 Novembre 2018 - 16:52

Le tumultuose oscillazioni fatte registrare dai mercati azionari ad ottobre hanno fatto tornare in auge l’investimento nel bene rifugio per eccellenza: l’oro. Vediamo dove può arrivare.

Commodity: gli investitori riscoprono l’investimento in oro

L’avversione al rischio che ha caratterizzato il mese di ottobre ha spinto gli investitori verso gli asset generalmente considerati più sicuri. Anche se negli ultimi anni sembrerebbe aver perso parte del suo appeal presso il grande pubblico, l’oro resta sempre una delle scelte preferite quando si tratta di proteggersi dalla volatilità delle piazze finanziarie.

Non a caso, il mese scorso, quando una serie di concause hanno scatenato il panico sui mercati azionari, gli investitori statunitensi ed europei sono tornati a scommettere sul metallo giallo.

Bene Stati Uniti ed Europa, male l’Asia

Secondo i dati diffusi oggi dal World Gold Council, l’associazione che raggruppa le principali aziende minerarie aurifere, il mese scorso gli Etf (Exchange-traded funds) statunitensi sul bene rifugio per eccellenza hanno registrato afflussi per 561 milioni di dollari mentre i corrispondenti fondi europei hanno segnato un saldo positivo di 678 milioni di dollari.

A livello mensile, si è trattato del primo segno più dopo quattro mesi consecutivi di deflussi. In rosso, per quasi 260 milioni di dollari, gli Etf asiatici, in affanno dopo una prima parte d’anno sugli scudi. Nel complesso, nel mese i fondi legati all’oro hanno visto il metallo detenuto crescere di 16,5 tonnellate a 2.346 tonnellate, per un controvalore di circa 1 miliardo di dollari.

In presenza del peggior mese ottobre dalla crisi finanziaria del 2008, il MSCI ll-World Index ha perso quasi il 7,5%, l’oro ha catalizzato la voglia di protezione degli investitori segnando un rialzo del 4,3%. Da inizio anno, gli Etf sull’oro segnano deflussi per 25,8 tonnellate, lo 0,44% degli asset in gestione.

Prezzi stimati in lieve rialzo

Secondo il consenso elaborato da Bloomberg, le quotazioni nel quarto trimestre non dovrebbero discostarsi dai 1.230 dollari attuali. Nei primi tre mesi del 2019 un’oncia è vista a 1.240 dollari e potrebbe salire di circa 10 dollari nel trimestre successivo. Al momento le quotazioni dell’oro scambiano a 1.228,6 dollari l’oncia.

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