Maturità 2020: il Ministro dell’Istruzione conferma la prova orale in classe dopo che il comitato scientifico ha dato il via libera.
Il Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha confermato le nostre indiscrezioni sull’esame di Maturità 2020: in un post pubblicato su Facebook questa ha annunciato che il MIUR sta lavorando sugli “esami del secondo ciclo in presenza”.
Il comitato scientifico - secondo il quale sarebbe stato troppo alto il rischio dettato da una riapertura delle scuole prima di settembre 2020 - ha dato il via libera alla possibilità che la prova orale - nonché l’unica - della Maturità 2020 si svolga in classe.
Un via libera che autorizza il MIUR a lavorare affinché la prova orale dell’esame di Stato si svolga nella massima sicurezza; e allora sì che le scuole potrebbero riaprire prima dell’anno scolastico 2020-2021, ma solo per permettere ai maturandi di sostenere l’esame di fronte alla commissione.
Il Ministero dell’Istruzione, quindi, sembra aver deciso come si svolgerà l’esame di Stato per gli studenti - circa 510mila - dell’ultimo anno delle scuole superiori. Il condizionale è d’obbligo visto che i cambiamenti sono all’ordine del giorno e non è da escludere che alla fine ci possa essere un nuovo cambio di rotta.
Una decisione presa dal Ministero dell’Istruzione per tutelare l’importanza dell’esame di Maturità, visto che questo già è stato tagliato di tante sue parti fondamentali. Dall’ammissione - che sarà garantita a tutti gli studenti - alle prove scritte, le quali - nonostante si pensi all’esame in presenza in classe - non avranno luogo. L’esame di Maturità 2020, infatti, consisterà in una sola prova orale.
Esame di Maturità 2020: sarà in presenza dal 17 giugno
In queste settimane non sono mancate pressioni al MIUR da parte di coloro che sostenevano l’importanza di prevedere l’esame di Maturità 2020 in classe. Anche da parte della maggioranza, come ad esempio da Italia Viva.
E alla fine sembra che il MIUR, inizialmente intenzionato a prevedere una sola prova orale ma in via telematica, abbia cambiato idea acconsentendo alla riapertura delle scuole esclusivamente per l’esame di Maturità 2020.
Niente lezioni, né tantomeno prove scritte: ci sarà il solo orale di fronte ad una commissione formata da sei commissari interni e da un presidente esterno. Orale che verrà cadenzato su un lungo calendario così da limitare la presenza di maturandi nella scuola.
Ed è per questo che si inizierà già mercoledì 17 giugno 2020, data in cui da programma si sarebbe dovuta sostenere la prova scritta di italiano.
Esame di Maturità 2020: come sarà
Come spiegato dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il primo obiettivo è di garantire l’esame orale in presenza ma il tutto dovrà avvenire nella massima prudenza. Ma d’altronde le scuole hanno quasi due mesi per organizzarsi affinché l’esame di Maturità possa svolgersi in sicurezza nelle scuole.
Ad esempio, è molto probabile che oltre all’ingresso contingentato nei locali della scuola vengano montati dei plexiglass divisori tra i banchi della commissione (considerando che anche quest’ultimi dovranno rispettare le norme sul distaccamento sociale). Dispositivi di sicurezza saranno garantiti a tutti e probabilmente anche la mascherina sarà obbligatoria.
Per quanto riguarda l’esame in sé è molto probabile che avrà una durata maggiore rispetto all’orale abituale, anche perché dall’esito di questo dipenderà buona parte del punteggio finale. Nel dettaglio sembra che verranno affidati ben 40 punti al colloquio in aula (inizialmente si parlava di 60 punti), mentre i restanti 60 verranno assegnati sulla base dei crediti ottenuti e tenendo conto dell’andamento dell’intero percorso scolastico.
Il tutto, però, sarà ufficializzato solamente con l’ordinanza che il MIUR pubblicherà tra qualche giorno, probabilmente già prima del 30 aprile quando ci sarà la nomina dei commissari interni (per conoscere il nome del presidente, invece, bisognerà attendere il 21 maggio 2020).
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