Giorgia Meloni all’attacco di Conte e del Governo. Nel suo intervento alla Camera, la leader di Fratelli d’Italia ha gridato l’allarme per la democrazia. Il Presidente del Consiglio vuole pieni poteri secondo la deputata.
Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera dopo l’intervento di Giuseppe Conte sull’emergenza coronavirus. E proprio contro il Presidente del Consiglio sono state usate le parole più dure, polemiche e di forte contrasto.
La deputata di Fratelli d’Italia si è soffermata soprattutto sul metodo utilizzato dal Governo per emanare le leggi in questo momento di crisi sanitaria ed economica.
Da tempo la leader della destra italiana si scaglia contro l’atteggiamento di Conte, che sta utilizzando in modo improprio e autoritario le conferenze stampa i decreti della Presidenza del Consiglio per negare diritti e libertà.
Una linea assolutamente sbagliata secondo la Meloni, che ha parlato di Costituzione sospesa e di gravissimo precedente per la democrazia.
Meloni contro Conte: la democrazia è a rischio
Prima di affrontare le questioni economiche e sulla ripresa del Paese nella Fase 2, Giorgia Meloni ha voluto puntualizzare cosa sta accadendo alla democrazia in Italia.
Proprio questo, infatti, è il problema più grave che il Paese deve risolvere: c’è una deriva autoritaria allarmante secondo la deputata. E le sue parole sono state molto incisive al riguardo:
“In due mesi ci sono state 10 conferenze stampa [nelle quali] ha presentato le sue insindacabili decisioni: non è più tollerabile. Non c’è ragione al mondo per continuare con questi metodi, se non accrescere la propria visibilità personale...Giuseppe Conte vuole pieni poteri.”
Una questione inaccettabile. La leader di Fratelli d’Italia, a tal proposito, ha ricordato di quando il presidente del Consiglio ha inveito contro Salvini, ipotizzando che voleva pieni poteri. Proprio quello che ora sta facendo il primo ministro, senza nemmeno passare per le elezioni (che comunque non scelgono il Primo ministro, ma i partiti di Governo).
La pazienza per un Parlamento morto è colma secondo la Meloni, che ha accentuato la sua aspra polemica contro i metodi di Conte con queste dichiarazioni:
“Non valgono più la Costituzione e le leggi. È normale che la Costituzione sia sospesa? È normale che difronte ai rilievi della Cartabia non vi poniate il problema? L’Italia non è un reality show.”
Se, quindi, il problema è relativo alla tempestività, la Meloni ha proposto di utilizzare decreti legge da convertire in Parlamento, almeno quelli riguardanti i diritti. Le Aule, secondo la deputata, possono restare aperte anche h24.
Meloni contro Governo e Fase 2
L’invettiva di Giorgia Meloni si è fatta dura anche quando ha messo in evidenza tutte le incongruenze - a suo avviso - del Governo nella gestione del lockdown.
C’è stata, per la deputata, una discrezionalità inaudita nell’interpretazione delle misure restrittive. Mentre gli italiani sono stati costretti a restare a casa, infatti, l’esecutivo ha permesso le manifestazioni del 25 aprile, l’uscita dal carcere dei mafiosi e lo spaccio libero dei nigeriani nei parchi.
E infine, la Meloni ha stroncato la Fase 2 targata Conte. Dati alla mano, ha affermato che la letalità del coronavirus colpisce in modo grave solo gli over 70enni. Gli altri dovrebbero poter essere più liberi, così come alcuni territori, dove l’epidemia è poco diffusa.
Non è tollerabile, inoltre, che i decreti decidano quali settori economici devono morire e quali no, solo in base ai codici Ateco. Tutti devono riaprire, in base soltanto alla possibilità di rispettare protocolli di sicurezza.
L’intervento della Meloni ha ribadito la dura battaglia contro Conte.
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