Mercati alle prese con 4 motivi di instabilità

Violetta Silvestri

20/06/2024

Mercati sotto pressione ancora oggi, con 4 fattori da osservare attentamente per la loro capacità di scuotere le Borse mondiali.

Mercati alle prese con 4 motivi di instabilità

Mercati alle prese con almeno 4 motivi di instabilità oggi, con gli indici azionari che intanto sono scivolati in rosso in Asia.

Cina, Usa, Regno Unito, Eurozona rimangono sotto i riflettori degli investitori, alla ricerca di dettagli economici per capire come cambierà nei prossimi mesi la politica monetaria delle banche centrali. Il taglio dei tassi, per ora deciso solo dalla Bce, è atteso a livello globale e oggi è la volta della Bank of England.

Nel frattempo, l’attenzione dei trader è massima nei confronti della Cina e delle sue mosse per ravvivare la crescita interna, dell’Intelligenza Artificiale e del rally tecnologico, del comparto obbligazionario.

La giornata di oggi si concentra su almeno 4 fattori che spingono ancora verso instabilità e volatilità.

1. Bank of England, taglio tassi?

Tutti gli occhi sono puntati sulla riunione della Banca d’Inghilterra di oggi.

Gli investitori e gli analisti si aspettano che la banca centrale lasci il tasso di riferimento invariato al 5,25%, il massimo degli ultimi 16 anni. La mossa del Primo Ministro Rishi Sunak tre settimane fa di indire le elezioni ha quasi escluso un taglio dei tassi di interesse.

La sterlina è rimasta stabile a 1,27125$ in un contesto di scambi prudenti, ma è scesa dello 0,2% a giugno.

I dati di mercoledì hanno mostrato che l’inflazione britannica è tornata al suo obiettivo del 2% per la prima volta in quasi tre anni a maggio, ma le forti pressioni di fondo sui prezzi escludono del tutto un taglio dei tassi di interesse prima delle elezioni del mese prossimo.

2. Asia contrastata

La Banca Popolare Cinese ha fissato il tasso di riferimento giornaliero dello yuan al livello più basso da novembre, segno che i politici stanno allentando la presa sulla valuta. Lo yen giapponese invece ha oscillato tra guadagni e perdite dopo un calo di cinque sessioni, che lo ha visto chiudere sopra 158 contro il dollaro. L’indice Bloomberg sulla forza del dollaro è rimasto poco cambiato.

Le azioni asiatiche stanno prendendo una pausa e “hanno bisogno di una dose di adrenalina per un’altra notte di massimi record a Wall Street”, ha affermato Tony Sycamore, analista di mercato presso IG Australia. Ancora più importante, i trader giapponesi sono probabilmente “spaventati da un altro round di interventi valutari che farà scendere il cambio USD/JPY e con esso il Nikkei”.

3. Euforia e rischi per l’Intelligenza Artificiale

L’impennata dei titoli tecnologici martedì ha sollevato il produttore di chip IA Nvidia sopra Microsoft come l’azienda più preziosa al mondo, portando a un rally globale delle azioni tecnologiche.

La frenesia per l’Intelligenza Artificiale ha portato i titoli tecnologici a crescere durante tutto l’anno, con Nvidia in testa al gruppo insieme a pochi colossi selezionati, mentre le azioni statunitensi registrano livelli record e spingono anche le controparti asiatiche.

Secondo Citigroup, è probabile che l’IA sostituisca più posti di lavoro nel settore bancario che in qualsiasi altro settore. Circa il 54% dei posti di lavoro nel settore bancario hanno un elevato potenziale di automazione.

Nell’ultimo anno le banche più grandi del mondo hanno iniziato lentamente a sperimentare di più con l’Intelligenza Artificiale. Citigroup ha affermato che doterà i suoi 40.000 programmatori della capacità di sperimentare diverse tecnologie di IA, mentre JPMorgan sta raccogliendo talenti e Deutsche Bank sta utilizzando l’Intelligenza Artificiale per scansionare i portafogli dei clienti facoltosi.

4. Cina contro Europa

La Cina sembra stia preparando una serie di azioni per punire l’Unione Europea per le tariffe proposte sulle auto elettriche.

Le cose erano diverse nella grande guerra commerciale con gli Stati Uniti, che prevedeva sanzioni radicali da entrambe le parti. Questa volta, la strategia mirata di Pechino somiglia di più a quella adottata contro l’Australia qualche anno fa. Considerando il persistere delle preoccupazioni sui rischi geopolitici, oggi i futures sulle azioni europee sono sostanzialmente stabili nelle prime fasi degli affari.

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