Manca un ultimo dato fondamentale prima delle festività natalizie: il Pil Usa, ultimo market mover prima di Natale.
Abbiamo visto di recente un movimento molto importante sul Forex, ovviamente parliamo del movimento sul cambio UsdJpy che è stato sicuramente il più interessante della settimana dopo Fed e Bce. La Boj ha letteralmente sorpreso il mercato con la sua mossa di politica monetaria volta al controllo della curva dei rendimenti dei titoli di Stato domestici, una mossa che per il momento ha solamente fatto muovere il cambio UsdJpy senza intaccare minimamente gli altri cambi che invece rimangono assolutamente statici su livelli che di fatto sono oramai resistenze da qualche settimana.
Per quanto riguarda il mercato azionario troviamo anche qui una sorta di staticità con un mercato che prova a riprendersi dai minimi delle scorse settimane, cercando di chiudere il mese al meglio che si può, limitando i danni di un rally tanto atteso che non è, almeno per il momento, mai cominciato. Ricordiamo che il famoso “rally di Natale” è un movimento rialzista atteso per le giornate che seguono il Natale e non le giornate prima delle feste, pertanto il termine viene usato impropriamente dalla maggior parte degli operatori.
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Staticità sul Forex, quanto durerà ancora?
Lasciando da parte il movimento di UsdJpy che, ripetiamo, è stato un movimento a sé stante che ha mosso solo ed esclusivamente lo Yen senza incidere sull’andamento generale del dollaro, il mercato continua a battere massimi delle majors, specialmente EurUsd. In questo contesto vediamo quindi un dollaro che rimane sui suoi minimi mentre le majors continuano a prendere terreno con molta lentezza, consolidando i massimi e confermando quindi questi livelli come ipotetiche resistenze di lungo periodo.
Al momento nessun segnale palese di possibili movimenti interessanti, anzi vediamo solamente una lunga fase di consolidamento dei massimi. Ma quanto può durare una fase del genere? Potremmo tranquillamente ipotizzare che il mercato si stia caricando per fare un “falso” movimento che potrebbe riportare velocemente le majors verso i minimi, attenzione, non quelli assoluti, bensì nuovi minimi su base settimanale.
Questo potrebbe dire che EurUsd potrebbe anche tornare verso 1,02 nel corso delle prossime settimane, così come GbpUsd potrebbe ritornare verso area 1,15/1,16. Questo ipotetico movimento di ritracciamento non sarebbe così anomalo visto il fatto che il mercato si è palesemente ripreso in modo fortissimo dai minimi assoluti che abbiamo visto, pertanto considerare un movimento del genere è assolutamente ragionevole.
All’orizzonte non abbiamo però dei dati così importanti tranne due che usciranno nella giornata di domani, parliamo del Pil del terzo trimestre negli Usa e il PCE, dato fondamentale utilizzato dalla Fed per stabilire le decisioni di politica monetaria in merito all’inflazione. Su questi dati che usciranno domani nel primo pomeriggio, potremmo vedere qualche movimento interessante ma per il momento il mercato rimane comunque alla finestra. Ovviamente, vista la situazione, i movimenti interessanti di cui stiamo parlando riguarderebbero un rafforzamento momentaneo del dollaro americano.
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Cosa sta facendo il mercato azionario
Il mercato azionario, dopo i movimenti visti nelle scorse settimane dove abbiamo visto prima un consolidamento dei massimi e poi un ribasso, un ribasso atteso del 5/7% di cui abbiamo parlato nelle precedenti analisi, sta tentando di riprendersi un po’ ma ovviamente servirà del tempo. La possibilità di vedere ancora un mercato che rimane al di sotto dei massimi delle precedenti settimane è molto elevata, pertanto è difficile attendersi ulteriori movimenti importanti proprio durante la settimana.
In tal merito ricordiamo però che sul Nasdaq ci troviamo in una fase interessante dove abbiamo ritestato di recente i minimi di giugno partendo dall’alto, in pratica il mercato si è riportato verso quei minimi da metà novembre, un movimento che dovrebbe riportare il Nasdaq verso un breve rimbalzo, ripetiamo, comunque al di sotto dei massimi visti di recente.
Attenzione a queste dinamiche di aggiustamento dei prezzi visto che abbiamo già concluso un movimento che era atteso, parliamo del movimento ribassista messo in preventivo da qualche settimana e che sembra oramai compiuto. Il problema risiede quindi nel fatto che questo movimento è ancora in atto e prima di invertire passerà del tempo e ciò comporta la formazione di una fase di consolidamento/accumulo che mal si sposa con la dinamica attuale. Quindi molta attenzione al dato di domani e alla chiusura settimanale prima delle festività natalizie.
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