Mercati in rosso oggi con 3 rischi instabilità

Violetta Silvestri

03/04/2024

Azioni in calo in Asia e a Wall Street sulla scia di crescenti incertezze sulla finanza e sull’economia mondiali. Oggi i riflettori sono puntati su almeno 3 rischi instabilità per le Borse.

Mercati in rosso oggi con 3 rischi instabilità

Mercati in rosso, con le azioni asiatiche in perdita dopo che i solidi dati economici e l’aumento dei prezzi delle materie prime hanno stimolato la speculazione secondo cui le principali banche centrali manterranno i tassi di interesse più alti per un periodo più lungo.

I benchmark in Corea del Sud e Hong Kong hanno guidato il declino della regione. Le azioni della Cina continentale hanno ripreso a scendere dopo che un rapporto che mostrava l’espansione degli indici dei responsabili degli acquisti Caixin non ha fornito un nuovo catalizzatore.

I rendimenti statunitensi si sono attestati vicino ai massimi di quattro mesi. Da segnalare anche un forte terremoto a Taiwan che ha sollevato preoccupazioni su possibili interruzioni nel vitale settore della produzione di chip.

Anche i ribassi di Wall Street hanno colpito il sentiment, poiché i dati ostinati sull’inflazione della scorsa settimana e i forti dati economici di lunedì hanno spinto i rendimenti del Tesoro al rialzo e ridotto le probabilità che la Federal Reserve americana tagli i tassi di interesse a giugno.

Sullo sfondo rimane ai massimi livelli l’attenzione nei confronti dei due conflitti, quello ucraino e l’altro in Medio Oriente, che si stanno complicando e minacciano stabilità politica ed economica. In sintesi, 3 motivi di allerta scuotono le Borse oggi.

1. Rischi crescenti in Medio Oriente

Il presidente Joe Biden ha affermato che Israele non ha fatto abbastanza per proteggere i civili dopo la morte di sette operatori umanitari, in una delle sue critiche più severe alla condotta del Paese nei mesi successivi al lancio della campagna militare contro Hamas a Gaza.

Secondo un nuovo rapporto che delinea il devastante impatto economico della guerra di Hamas, l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza ha distrutto circa 18,5 miliardi di dollari di infrastrutture. Il petrolio ha mantenuto i suoi guadagni, con il greggio Brent scambiato vicino a 90 dollari al barile dopo aver chiuso martedì al livello più alto da ottobre. Il rischio ora è un’escalation pericolosa nella regione con la promessa di vendetta da parte del’Iran.

2. Crisi veicoli elettrici? Tonfo Tesla

Tesla ha registrato un calo delle consegne trimestrali per la prima volta in quasi quattro anni e ha mancato le stime di Wall Street, una performance che alcuni hanno descritto come pessima, in quanto i tagli dei prezzi non sono riusciti a stimolare la domanda in un mercato altamente competitivo.

Martedì pomeriggio le azioni della società guidata da Elon Musk sono scese del 5,2% a 166,08 dollari, perdendo circa 30 miliardi di dollari in valore di mercato. Quest’anno il titolo ha perso circa il 33%.

Il produttore di veicoli elettrici è stato lento nel rinnovare i suoi modelli, poiché gli alti tassi di interesse hanno indebolito i consumi per articoli di grosso valore e i rivali in Cina, il più grande mercato automobilistico del mondo, stanno lanciando modelli più economici.

Le consegne di Tesla sono diminuite dell’8,5% nel primo trimestre a 386.810 veicoli rispetto a un anno fa e la società ha prodotto 433.371 veicoli durante il periodo.

Da segnalare che il colosso BYD ha perso l’1,5% dopo che il produttore cinese di veicoli elettrici ha dichiarato che le sue vendite nel primo trimestre sono crollate del 43% trimestre su trimestre.

3. Rebus tagli Fed

Due funzionari della Federal Reserve che voteranno sulle decisioni di politica monetaria quest’anno hanno affermato di aspettarsi ancora che la banca centrale americana taglierà i tassi tre volte nel 2024, anche se non hanno fretta di iniziare a ridurre i costi di finanziamento.

In effetti, le speranze di una imminente diminuzione del costo del denaro stanno iniziando a svanire nel mercato. I trader obbligazionari si stanno accumulando in scommesse ribassiste, alimentando una svendita dei titoli del Tesoro di riferimento, mentre nuove prove di una robusta crescita statunitense innescano una ricalibrazione delle aspettative per la politica dei tassi di interesse della Fed.

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