Mercati oggi: in Asia solo la Cina avanza. Fed ancora in focus

Violetta Silvestri

07/02/2022

Nei mercati finanziari oggi tornano a scambiare gli indici cinesi, che avanzano. In focus ci sono ancora le banche centrali e le loro prossime mosse. L’attesa è tutta per la stretta della Fed.

Mercati oggi: in Asia solo la Cina avanza. Fed ancora in focus

Mercati oggi: un rally delle azioni cinesi sta limitando il calo degli indici asiatici, mentre i titoli sovrani globali sono rimasti sotto pressione a causa dell’intensificarsi delle scommesse sull’inasprimento della politica monetaria per combattere l’inflazione.

I futures S&P 500 e Nasdaq 100 oscillano e i contratti europei aumentano. Il dollaro è salito e l’euro è scivolato. Il rally del petrolio si è fermato a 92 dollari al barile.

I dati sull’occupazione statunitensi straordinariamente forti hanno attenuato le preoccupazioni sull’economia globale, ma hanno anche aumentato il rischio di un inasprimento aggressivo da parte della Federal Reserve.

Le banche centrali, infatti, rimangono protagoniste assolute nelle valutazioni degli investitori. Vediamo cosa succede oggi nei mercati.

Mercati: Asia a due velocità. Cosa guida le azioni oggi?

Alle ore 8.05, il Nikkei perde lo 0,7%. Gli indici cinese Shenzen e Shanghai guadagnano rispettivamente lo 0,98% e il 2,04%. Hong Kong è in calo dello 0,3%.

La Cina è tornata dalla pausa del capodanno lunare con rialzi di azioni e materie prime, mentre un indicatore tecnologico di Hong Kong si è ritirato, indebolito da Alibaba Group sulla speculazione che SoftBank Group potrebbe vendere alcune delle sue azioni dell’azienda.

Al centro delle speculazioni c’è sempre la Fed e, sulla scia, le mosse delle altre banche centrali.

I mercati ora si aspettano aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve di oltre cinque quarti di punto nel 2022 per reprimere l’inflazione dopo un forte rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti.

Gli investitori sono alle prese con la prospettiva del più grande inasprimento della politica monetaria dagli anni ’90. I trader ora aspettano il rapporto sull’inflazione negli Stati Uniti questa settimana, che potrebbe portare a una maggiore volatilità del mercato plasmando le opinioni sula stretta Fed.

Sul fronte Eurozona, Klaas Knot, presidente della Banca centrale olandese e membro del consiglio direttivo della BCE, ha dichiarato domenica di aspettarsi un aumento nel quarto trimestre di quest’anno.

Da segnalare, infine, che i prezzi del petrolio sono aumentati vicino ai massimi degli ultimi sette anni a causa dei timori sull’offerta data dal gelido clima statunitense e dalle continue turbolenze politiche tra i principali produttori mondiali.

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