Minacciare di morte qualcuno è un reato previsto dal Codice penale, anche se avviene su Facebook, Instagram e Twitter, come è successo a Luigi Di Maio. Per denunciare il fatto ci si può rivolgere alla Polizia postale.
Le minacce di morte sui Social network fanno paura anche se “virtuali”. Anzi da quando le piattaforme Facebook e Instagram hanno monopolizzato la nostra vita associativa e comunicativa, questa forma di minaccia personale è diventata la più diffusa.
Sfuggire dagli haters è molto difficile, soprattutto per i personaggi noti dello spettacolo e del mondo della politica. Ultimo in ordine cronologico il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al quale sono state rivolte frasi come “Ti vogliamo morto” e “Dovete morire tutti”.
Molto spesso offese, minacce e insulti sui Social si manifestano nella forma del cyberbullismo e riguardano soprattutto i ragazzi nella fase adolescenziale.
Prendere sotto gamba tali comportamenti è sbagliato, anzi le Autorità suggeriscono di reagire il prima possibile e sporgere denuncia alla Polizia postale, che si occupa in prima linea dei reati informatici.
Quindi se hai ricevuto delle minacce di morte o di aggressione in chat, commenti o post sui Social, ti consigliamo di prendere coraggio e reagire immediatamente. Ecco cosa devi fare.
Difendersi dalle minacce sui Social: come denunciare
Cadere nel mirino degli haters è più facile di quanto si possa pensare e anche se difficilmente le minacce di morte o altri mali si concretizzano, questi “avvertimenti” possono scatenare uno spiacevole stato di preoccupazione e ansia nella persona che li riceve.
Minacciare di morte qualcuno sui Social network è un reato esattamente come lo sarebbe se le intimidazioni fossero avvenute verbalmente e di persona.
Per questa ragione il modo migliore per reagire e proteggersi è denunciare il fatto alla Polizia o ai Carabinieri, meglio ancora se direttamente alla Polizia postale che è un corpo specializzato nella repressione dei reati commessi tramite Internet.
È consigliabile fotografare o fare lo screenshot dei commenti o dei post che contengono le minacce di morte, prima che questi vengano eliminati o modificati dall’autore.
Per denunciare occorre dichiarare le proprie generalità e descrivere i fatti accaduti con tutti i dettagli di cui si è a conoscenza. Questo aiuterà le Forze dell’ordine a scoprire chi sono i colpevoli (ad esempio quando l’autore dei commenti si nasconde dietro un profilo falso) e a punire il fatto.
Nel nostro articolo di approfondimento la guida su come denunciare alla Polizia postale tramite procedura online o di persona:
Cosa rischia chi minaccia di morte qualcuno su Facebook, Instagram e Twitter
Questo comportamento viola l’articolo 612 del Codice penale che recita quanto segue:
“Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 1.032 euro.”
Come si legge, il Codice non fa alcun riferimento alle modalità della minaccia, pertanto i commenti sui Social costituiscono un reato esattamente come le frasi intimidatorie dette di persona o per telefono.
Scopo della norma è tutelare la libertà morale della vittima che potrebbe essere sotto shock e spaventata e, soprattutto, evitare che dalle parole si passi ai fatti. Tuttavia non tutte le frasi intimidatorie acquistano rilevanza penale e quindi sono punibili: giurisprudenza consolidata ritiene che la sanzione scatta soltanto quando le minacce sono serie, rilevanti, dirette alla salute o alla privacy della vittima.
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