Nel caos globale, le valute più forti vanno in tilt

Il mercato valutario segue l’instabilità finanziaria ed economica del momento e si mostra in preda alla volatilità: questa la sintesi di un’analisi elaborata da Reuters.

Le grandi valute globali raramente seguono percorsi diversi, ma nello scenario attuale ogni moneta sembra seguire una sua strada: lo yen giapponese e lo yuan cinese stanno crollando rispetto al dollaro, mentre in Europa l’euro sta sovraperformando e la sterlina è in uno dei sui peggiori momenti.

Con le prospettive di politica economica e monetaria variabili, i movimenti valutari sono sempre più sfasati tra loro. Ciò sta rendendo il Forex globale dal valore di 7.500 miliardi di dollari al giorno, all’indomani del Covid e di fronte alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica, più volatile e più imprevedibile.

Dove vanno le valute globali? Il caos di dollaro, euro, yuan e yen

Solo lo scorso anno, l’euro è sceso a un minimo di 20 anni rispetto al dollaro, la sterlina ha toccato il suo minimo storico e lo yen il livello più basso in 32 anni, mentre il biglietto verde è salito ampiamente grazie ai forti aumenti dei tassi di interesse statunitensi per frenare l’inflazione.

Guardando la situazione di oggi, la Banca del Giappone ha deluso le aspettative che un cambiamento nella sua politica monetaria ultra accomodante sarebbe arrivato all’inizio del 2023, facendo scendere lo yen giapponese del 9% finora quest’anno, oltre a un calo del 12% nel 2022. Ciò ha aumentato le possibilità di intervento per arginare la debolezza.

Si prevede altra sofferenza anche per lo yuan, scambiato vicino ai minimi di sette mesi, così come per le valute asiatiche più piccole. Lo yuan è sceso di quasi il 5% finora quest’anno, colpito da un’economia debole e da un ampio divario dei tassi di interesse con gli Stati Uniti.

Questa settimana le autorità cinesi hanno fissato una banda di scambio più forte del previsto per la valuta, segno che Pechino è sempre più a disagio per il suo rapido scivolamento.

Nel frattempo, l’euro è salito del 2,5% questo mese rispetto al dollaro e dovrebbe aumentare ulteriormente data una Banca centrale europea aggressiva - e la sterlina è nel frattempo salita di oltre il 5% finora nel 2023, lasciandola pronta per il suo più grande guadagno annuale dal 2017.

Kit Juckes, responsabile della strategia FX presso Societe Generale, ha sottolineato:

“Ciò che mi colpisce al momento dei mercati FX è che sono più sensibili ai tassi di interesse a breve termine di quanto io possa ricordare. Poiché siamo così incerti su così tante cose in questo ciclo economico così insolito, ci concentreremo solo su quale sarà la prossima mossa politica della banca centrale.”

Questa non è una buona notizia per lo yen, vicino ai minimi di sette mesi rispetto al dollaro e ai minimi di 15 anni rispetto all’euro, poiché la Banca del Giappone mantiene la sua politica monetaria estremamente espansiva e in controtendenza con le altre banche centrali.

In Scandinavia, intanto, la corona norvegese è sotto pressione e i problemi immobiliari e l’indebolimento dell’economia hanno colpito anche la valuta, che la scorsa settimana ha toccato un minimo storico rispetto all’euro, con la sensazione che i tassi non possano salire molto più in alto.

Naturalmente, visto quello che il mondo ha sopportato negli ultimi anni, forse non sorprende che i mercati valutari siano diventati un po’ strani.

“Abbiamo avuto una pandemia che si verifica una volta ogni 100 anni, una guerra che si verifica una volta ogni 75 anni e una crisi energetica che si verifica una volta ogni 25 anni, tutte insieme”, ha affermato Juckes di SocGen.

In sintesi: tanta incertezza e una imprevedibile volatilità incombono sui mercati e sulle valute, che oscillano senza seguire un’unica direzione.