Le multinazionali degli OGM festeggiano: la Corte di giustizia UE fa retromarcia e con una sentenza apre la strada ai “nuovi OGM”. La protesta di ambientalisti e piccoli agricoltori.
I colossi delle sementi geneticamente modificate come Bayer, Syngenta, Corteva e Basf si sfregano le mani, sperando di ingrassare i propri guadagni. Mentre l’Europa vara il nuovo piano per aumentare i profitti delle multinazionali e uccidere il Made in Italy - tra etichettatura dei vini, immissione nel mercato di insetti e possibile approvazione di carne sintetica - arriva un’altra notizia volta a resettare le nostre tradizione e stravolgere la dieta mediterranea.
Finora, infatti, l’Europa era riuscita a resistere all’immissione degli OGM (Organismi Geneticamente Modificati), a differenza di quello che sta accadendo, ormai, da anni, negli Stati Uniti e nel Canada. Dopo aver detto nel 2018 che il genoma editing andava regolamentato come gli altri organismi geneticamente modificati, la Corte di giustizia UE fa retromarcia con una sentenza che spiana la strada ai nuovi OGM, che potranno accedere molto più facilmente al mercato europeo.
La Corte ha stabilito, infatti, che il genoma editing, la pratica di modificare il Dna di un organismo vivente, senza l’aggiunta di un Dna estraneo, «non viola le regole Ue sugli OGM». Secondo i giudici, i derivati da tecniche mutagene di moltiplicazione in vitro di cellule vegetali o animali isolate devono essere esentati dall’applicazione della normativa sugli OGM, ogni volta che i processi di mutazione del materiale genetico siano figli di tecniche/metodi di mutagenesi caratterizzate da applicazioni costanti e con una “lunga storia di sicurezza”. [...]
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