Le previsioni sull’oro non brillano: i lingotti sono pressati dalla forza del dollaro e dalle possibili mosse della Fed. Cosa aspettarsi secondo alcuni esperti.
L’oro non brilla e scambia in calo, poiché i trader hanno valutato segnali contrastanti da parte dei funzionari della Federal Reserve sull’entità del prossimo aumento dei tassi di interesse e il dollaro si è rafforzato.
Il prezzo del metallo è sceso di nuovo a $1.750 nella giornata di venerdì 19 agosto, il livello più basso dalla fine di luglio.
I lingotti restano intrappolati su valori minimi da circa tre settimana, nel mezzo di una discussione in corso sul fatto che la Fed passerà a rialzi dei tassi meno aggressivi. Mentre si scrive, alle ore 15.00 circa, l’oro prezza 1.770,75, segnando un lieve recupero.
In una settimana, la quotazione del metallo ha perso quasi il 2%.
L’oro non brilla: cosa aspettarsi?
L’oro è scivolato, mentre i rendimenti dei Treasury Usa in aumento hanno pesato sull’appetito degli investitori e un dollaro leggermente più forte è stato un vento contrario per la domanda.
I lingotti stanno scontando le diverse indiscrezioni sulle prossime mosse Fed. I responsabili politici hanno offerto opinioni divergenti, con James Bullard di St. Louis che ha sollecitato un altro intervento da 75 punti base, mentre Esther George di Kansas City ha adottato un tono più cauto, dicendo che le ragioni per aumenti dei tassi rimangono forti, ma il ritmo è in discussione.
Tassi di interesse più elevati in genere frenano l’attrattiva dell’oro non fruttifero, sebbene i metalli preziosi si siano ripresi dal minimo di quasi 16 mesi a luglio, sulle scommesse che la Fed sarà meno aggressiva con i rialzi poiché l’economia statunitense deve affrontare venti contrari.
Secondo Craig Erlam, analista di mercato senior di Oanda Corp, la rinascita del dollaro ha pesato pesantemente sul metallo prezioso, che stava già registrando una presa di profitto dopo aver recentemente raggiunto $1.800 l’oncia.
“Potrebbe essere solo più difficile se il dollaro continua a salire e i rendimenti non diminuiscono ulteriormente”, ha sottolineato in una nota.
Gli strateghi della Commerzbank hanno sottolineato:
“È probabile che il pronunciato calo del prezzo dell’oro nel corso del mese abbia generato un ulteriore interesse all’acquisto. Inoltre, le scorte devono essere reintegrate dopo mesi di importazioni deboli. Tuttavia, è dubbio che il prezzo dell’oro sarà in grado di capitalizzare su questo. Gli acquisti cinesi sono stati compensati dai persistenti deflussi dagli ETF sull’oro. La prospettiva di un ulteriore inasprimento della politica monetaria e di un dollaro Usa più fermo almeno fino alla fine dell’anno continua a pesare sull’andamento del prezzo dell’oro.”
Gli economisti di ANZ Bank si aspettano che il metallo giallo trovi un minimo al livello di $1.700. “Gli aggressivi rialzi dei tassi della Fed e il rafforzamento dell’USD stanno tenendo basso il prezzo dell’oro. Mentre i crescenti timori di recessione, a causa dell’aumento dei tassi contro l’inflazione vischiosa, dovrebbero vedere alcuni flussi di asset rifugio.”
© RIPRODUZIONE RISERVATA