Nuove aliquote Irpef, si pagheranno meno o più tasse nel 2025?

Patrizia Del Pidio

30 Dicembre 2024 - 11:16

Con l’approvazione della Legge di Bilancio si può fare un bilancio di quelle che saranno le tasse nel 2025. Si pagheranno meno o più tasse?

Si pagheranno più o meno tasse nel 2025? Dopo l’approvazione della Legge di Bilancio si possono fare simulazioni sull’impatto che le nuove aliquote Irpef avranno sui contribuenti. La prospettiva che si profila all’orizzonte lascia tutto immutato rispetto al 2024, vediamo il motivo.

L’intervento principale sulle imposte della Legge di Bilancio riguarda l’Irpef a tre aliquote in vigore anche nel 2024 e resa strutturale: le tre aliquote, con relativi scaglioni, rimangono invariata anche nel 2025. Il nuovo taglio dell’Irpef annunciato per il ceto medio, invece, è stato definitivamente rimandato poiché era vincolato al gettito del concordato preventivo biennale.

Nuova Irpef 2025

Con la Legge di Bilancio 2024 l’Irpef ha subito una rimodulazione delle aliquote e degli scaglioni di reddito. La novità, prevista per il solo 2024, ha portato il passaggio da quattro a tre aliquote Irpef con relativi scaglioni di reddito così definiti:

  • aliquota del 23% per i redditi fino a 28.000 euro;
  • aliquota del 35%per i redditi superiori a 28.000 euro e fino a 50.000 euro;
  • aliquota del 43%per i redditi che superano 50.000 euro.

L’Irpef a tre scaglioni è confermata anche nel 2025 e diventa strutturale insieme al taglio al cuneo fiscale.

Chi pagherà meno tasse il prossimo anno?

Allo stato dei fatti, quindi, nel 2025 si potrebbe continuare a pagare esattamente come quest’anno, con nessun nuovo taglio all’orizzonte da applicare a partire dal 1° gennaio 2025 e con nessun reale aumento delle tasse. Potrebbe essere così, ma vanno fatte delle considerazioni.

Per chi ha redditi sopra i 50.000 euro, sicuramente, il 2025 costerà di meno a livello di imposte. Nel 2024, per questa fascia di reddito, infatti, era stata prevista una franchigia di 260 euro che annullava i benefici dell’entrata in vigore dell’Irpef a tre aliquote. La franchigia in questione, prevista per il solo 2024, non è stata prorogata anche per il 2025 e pertanto chi ha un reddito superiore a 50.000 euro dal 1° gennaio 2025 avrà una diminuzione dell’Irpef pari a 260 euro l’anno.

Altri lavoratori che beneficeranno della Legge di Bilancio 2025 sono quelli con reddito compreso tra 35.000 e 40.000 euro. Per questa fascia di reddito, infatti, il taglio al cuneo fiscale non era previsto nel 2024 mentre per il 2025 sono stati ricompresi nella platea dei beneficiari. Quanto risparmieranno sulle imposte?

Da considerare, infatti, che per i redditi superiori a 20.000 il taglio al cuneo fiscale è riconosciuto, nel 2025, come detrazione fiscale che, fino a 32.000 euro è pari a 1.000 euro, per redditi superiori diminuisce progressivamente per azzerarsi al raggiungimento dei 40.000 euro.

Le altre misure che impattano sull’Irpef

Tra chi pagherà meno tasse nel 2025 vanno considerati anche i lavoratori autonomi che hanno un reddito da lavoro dipendente compreso tra 30.000 e 35.000 euro: fino al 2024 questi contribuenti erano esclusi dalla possibilità di accedere al regime forfettario ed erano, quindi, costretti a pagare l’Irpef ordinario sui redditi da lavoro autonomo.

Grazie a una modifica apportata dalla Legge di Bilancio 2025, invece, dal 2025 potranno accedere al regime forfettario e pagare il 15% di aliquota sostitutiva (il 5% se si tratta di start up) sui redditi da lavoro autonomo anche coloro che hanno redditi da lavoro dipendente fino a 35.000 euro (fino al 2024 il limite era fissato a 30.000 euro).

Avvantaggiate dalla Manovra anche le mamme lavoratrici e potranno avere un risparmio sui contributi anche lavoratrici a cui nel 2024 lo sgravio contributivo del bonus mamme non era riconosciuto.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, potranno godere del bonus mamme (sgravio totale dei contributi a carico del datore di lavoro, pari al 9,19%) anche:

  • mamme con 2 figli (per le quali il bonus scadeva a fine 2024) fino al compimento dei 10 anni del figlio più piccolo;
  • lavoratrici autonome (escluse quelle che hanno aderito al regime forfettario);
  • lavoratrici dipendenti con contratto a termine (che erano escluse nel 2024).

In ogni caso per avere diritto al bonus è necessario avere un reddito non superiore a 40.000 euro.

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