Il dollaro continua a registrare nuovi minimi dell’anno stimolando l’apprezzamento del cambio EUR/USD. Quanto ancora potrà durare questo trend?
Il dollaro USA continua a segnare nuovi minimi dell’anno e non sembra affatto intenzionato a fermarsi. Il DXY , indice del dollaro americano, mantiene un andamento decrescente ormai dai massimi di settembre 2022, periodo nel quale la serie di aumenti del tasso d’interesse era tutt’altro che terminata.
Questo ha favorito l’apprezzamento del cambio euro-dollaro. Da un punto di vista tecnico, però, potrebbero esserci ulteriori cambiamenti all’orizzonte.
Perché il prezzo del dollaro continua a scendere?
L’aggressiva campagna della Fed ha comportato un aumento dei rendimenti dei Treasury statunitensi che si sono rivelati un vero e proprio catalizzatore per il DXY. A stimolare la salita del dollar index è stata anche la sua fama di bene rifugio - insieme all’oro - in periodi d’incertezza per proteggersi dalla volatilità del mercato.
Inoltre, la crisi energetica in Europa potrebbe aver comportato una massiccia fuga di capitali in direzione degli asset statunitensi, processo che ha impattato positivamente sulla domanda di dollari e quindi sul relativo prezzo. Adesso, invece, i dati economici legati all’inflazione e le dichiarazioni provenienti dai funzionari della Federal Reserve suggeriscono che la banca centrale potrebbe essere sul punto di rallentare il ritmo degli aumenti del tasso d’interesse, incrementando i timori legati all’inizio di una recessione.
Le prospettive di un’assenza di crescita economica negli Stati Uniti spingono il valore del dollaro americano verso il basso a vantaggio degli altri cross, ad esempio l’euro. In Europa la crisi energetica fa sempre meno paura e dalle comunicazioni di Christine Lagarde la BCE non abbandonerà ancora la sua lotta contro l’inflazione. Per tale ragione, secondo molti trader l’euro potrebbe guadagnare ulteriormente questa settimana. Difatti, nessuno sembra essere ancora interessato a scommettere sulla ripartenza del dollaro: gli investitori istituzionali hanno aumentato le posizioni corte nette sul dollaro raggiungendo i massimi di giugno 2021, secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission.
EUR/USD: analisi tecnica
Da un punto di vista previsionale anche l’Europa in fin dei conti sembra muoversi in territori economici caratterizzati dall’assenza di crescita e quindi è presumibile che l’attrazione nei confronti dell’euro da parte dei trader con il tempo possa svanire a favore di un ribilanciamento del cross valutario, favorendo l’inizio di un periodo più stabile a livello commerciale.
Da un punto di vista tecnico il cross EUR/USD analizzato su grafico settimanale potrebbe confermare l’analisi economica. L’indicatore RSI a 14 periodi, che in passato ha saputo ben anticipare periodi laterali, ha quasi raggiunto la zona d’ipercomprato. Ma attenzione: il raggiungimento della zona d’ipercomprato nel mercato delle valute non indica un livello sul quale tipicamente il trend viene invertito, quanto piuttosto interrotto. Per molti analisti quindi il cambio euro-dollaro potrebbe stabilizzarsi in prossimità di questi livelli.
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